13 febbraio 1923, un gruppo di fascisti armato di coltelli e mazze assalta la Casa del Popolo di via Castellani a Faenza. A cent’anni da quegli eventi, Faenza ricorda quegli avvenimenti che arrivarono dopo una serie di minacce e violenze che costrinsero l’allora sindaco Antonio Zucchini a rassegnare le dimissioni. Faenza all’epoca era una delle poche città ad esprimere una giunta legata al Partito Popolare Italiano, la cosiddetta terza via politica.
Il ricordo dell’assalto fascista, che negli anni Venti assunse rilevanza nazionale, è stato al centro di un convegno organizzato al Cinema Sarti dal Comune di Faenza e dal comitato promotore guidato da Pietro Baccarini. Anche il Presidente Sergio Mattarella ha voluto inviare un messaggio.