Il 6 novembre 1990 un aereo si schiantò sull’Istituto Tecnico Salvemini di Casalecchio di Reno, causando la morte di 12 studenti e il ferimento di altre 88 persone. Il velivolo era in avaria e il pilota si era paracadutato non riuscendolo più a governare. Vedendo quelle immagini, Valtiero Bertozzi confidò ad un amico che lui, al posto del pilota, avrebbe cercato di evitare una strage al costo della vita. È quello che successe poco meno di un anno dopo, il 23 agosto 1991, quando Bertozzi, capitano istruttore, al comando di un aereo G222 precipitò a Minturno. A bordo con lui il co-pilota Mosè Tomasatti e i sottoufficiali Armando Lattaro e Nicola Senatore. Con un motore in fiamme, Bertozzi riuscì a portare l’aereo fuori dal centro abitato, evitando di colpire una serie di abitazioni, al costo della vita, sua e dei suoi compagni. La perizia evidenziò che i militari avrebbero potuto salvarsi, ma decisero di salvare i residenti della zona.
Nella giornata di ieri, venerdì 21 agosto 2020, Faenza ha completato il lungo percorso intrapreso anni fa per commemora Valtiero Bertozzi. Nel 2001 venne dedicata a Bertozzi la scultura “Il volo infinito”, realizzata da Aldo Rontini, il titolo preso in prestito dal nome dell’associazione formata dagli amici. Ieri è stata scoperta la targa che ha definitivamente intitolato l’ex parco Stacchini a Valtiero Bertozzi. Presenti, oltre a parenti e amici, anche i vertici della base di Pisignano dell’Aeronautica Militare e dirigenti e insegnanti dell’Istituto Tecnico Aeronautico di Forlì