Nel pomeriggio di ieri, martedì 22 ottobre, al Cinema Sarti di Faenza si è tenuto l’incontro con la struttura commissariale sui temi relativi ai rimborsi ai privati e alle aziende dopo i danni ricevuti dagli eventi alluvionali di maggio 2023, disciplinati dalle ordinanze 11 e 14. Il pomeriggio è stato seguito da circa 200 persone in presenza e 150 collegate on line. Prima di entrare nel merito dei punti all’ordine del giorno, i tecnici dell’Unione della Romagna Faentina hanno presentato la fotografia dei dati dei rimborsi aggiornati al 15 ottobre.

Per quanto riguarda i privati, all’ufficio emergenza, attraverso la Piattaforma Sfinge, sono arrivate 348 domande così suddivise: Brisighella (25), Casola Valsenio (5), Castel Bolognese (35) Faenza (239), Riolo Terme (7) e Solarolo (37); a fronte di un contributo richiesto per le 348 istante presentata dai privati, pari a quasi 17milioni, la struttura commissariale ha erogato 5,2 milioni di euro. Delle 348 domande presentate dai privati nell’Unione faentina, per incompletezza di documenti sono state richieste integrazioni per 72 istanze. Per quanto riguarda le aziende, 140 le domande presentate attraverso la Piattaforma Sfinge; Brisighella (26), Casola Valsenio (11), Castel Bolognese (15), Faenza (67), Riolo Terme (10) e Solarolo (9); a fronte di un contributo per risarcimento danni richiesto pari a 18,8 milioni di euro, quello erogato è stato di 2,6 milioni di euro.

Il colonnello Carlo Latorre, della struttura commissariale, ha esposto le novità legate alle ordinanze in via di pubblicazione relative alla delocalizzazione e al Credito di imposta. La discussine in aula ha anche riguardato la richiesta di chiarimenti in ordine all’approvazione del ‘Piano speciale definitivo’ e della conseguente realizzazione delle opere di protezione e di messa in sicurezza di sponde e corsi d’acqua.

L’incontro, ancora una volta, ha però evidenziato alcune farraginosità sull’intero sistema dei rimborsi che possono essere individuate nella lungaggine delle procedure e nella difficoltà a reperire periti certificatori. Si evidenzia poi anche un generale senso di sfiducia che ha portato a depositare un numero di pratiche ben al di sotto delle aspettative, anche se rispetto al dato generale, il numero di domande dell’Unione rappresenta più di un quarto di quelle di tutta l’Emilia-Romagna.