La Polizia di Stato ha indagato in stato di libertà un 23enne cittadino marocchino, per il reato di minaccia aggravata e una donna di 26 anni, cittadina italiana, per il reato di favoreggiamento.
Tutto ha inizio alla fine di ottobre scorso in P.zza del Popolo, dove alla presenza di numerose persone, un uomo avrebbe minacciato una donna servendosi di una pistola.
La Polizia è venuta a conoscenza del fatto perché una Volante del Commissariato di Faenza, che trenta minuti dopo l’accaduto stava transitando in quel luogo, è stata fermata da un cittadino che ha raccontato agli agenti cosa era successo.
Gli investigatori del Commissariato hanno provveduto ad acquisire le registrazioni dell’impianto di video sorveglianza del Comune, e dopo una scrupolosa analisi dei fotogrammi, sono riusciti ad identificare la ragazza che era stata minacciata.
Pertanto, la 26enne è stata convocata in Commissariato.
Davanti ai poliziotti la donna ha minimizzato l’evento, raccontando che si era trattato solo di un semplice diverbio, che non era sua intenzione denunciare l’uomo con il quale ha dichiarato di avere una relazione e che l’arma utilizzata era una pistola giocattolo.
Mentre i poliziotti stavano ascoltando il racconto della donna, questa inviava un messaggio vocale al fidanzato con il telefono cellulare per avvisarlo dove si trovava.
A quel punto i poliziotti hanno sequestrato il telefono cellulare alla donna, che è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per il reato di favoreggiamento.
Gli investigatori del Commissariato hanno identificato l’uomo, un 23enne extracomunitario in regola con le norme sul soggiorno, già conosciuto alle Forze dell’Ordine, il quale è stato rintracciato alcuni giorni dopo nel riminese e poi nel forlivese.
In entrambe le occasioni l’uomo è stato sottoposto a specifici controlli finalizzati al rinvenimento della predetta arma, che non è stata ritrovata.
Il giovane è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di minaccia aggravata.
A tal proposito, la Polizia ribadisce l’importanza di contattare tempestivamente le Forze dell’Ordine quando ci si trovi ad essere testimoni di episodi delittuosi, anche di dubbia natura.