“Dagli anni ’50, Faenza ha esplorato un importante connubio tra la sua ricca tradizione ceramica artistica e l’innovazione scientifica. Questo incontro ha dato vita a un ecosistema unico nel suo genere, dove la ricerca, l’artigianato, l’arte e l’educazione si intrecciano. Per raggiungere questo risultato, è stata fondamentale la passione e la visione di molte persone che hanno costruito una vera e propria filiera, un sistema che collega università, istituti di ricerca e imprese. Questo network ha favorito la trasmissione di conoscenze e tecnologie, stimolando l’innovazione nel settore ceramico. Antonio Ravaglioli è stato uno dei protagonisti di questa evoluzione. La sua competenza e la sua curiosità lo hanno portato a investire moltissimo in questo campo, contribuendo a far sì che Faenza diventasse un punto di riferimento internazionale per la ceramica innovativa. La sua figura è stata fondamentale per far sì che la ceramica di Faenza non fosse solo legata alla tradizione, ma si aprisse a nuove frontiere, esplorando le potenzialità offerte dalle tecnologie più avanzate. Ravaglioli è stato, dunque, un pioniere, un precursore, che ha partecipato attivamente al dibattito scientifico e ha contribuito a far crescere la reputazione di Faenza nel mondo. La sua scomparsa è una grave perdita per la città e per il mondo scientifico. Mi stringo al dolore della famiglia per la grave perdita”.