“Abbiamo letto dalla stampa le dichiarazioni del Comune sul boschetto di Celle. Ci sembra che il Comune, con questo comunicato, abbia detto cose poco esatte.
Vorremmo puntualizzare: i Carabinieri Forestali, arrivati su nostra segnalazione il giovedì 8 dicembre, hanno sì verificato che non servivano autorizzazioni all’abbattimento del boschetto spontaneo di prugnoli (perché non aveva ancora raggiunto i 10 anni di età), ma hanno altresì verificato che la quercia non andava abbattuta e nemmeno il boschetto di robinie (più vecchie di 10 anni) in quanto sotto tutela forestale.
Sono stati i Carabinieri ad intimare al proprietario del terreno di far cessare i lavori di abbattimento e triturazione di quercia e robinie (anche se alcune robinie erano già state tagliate). A differenza di quel che dice il Comune, l’intenzione di abbattere quindi c’era, confermata dallo stesso operaio che guidava la ruspa, che a suo dire aveva l’ordine di ripulire tutto. Una nostra attivista si è messa davanti alla quercia proprio per fermare la ruspa.
Ricordiamo infine che i rifiuti c’erano e in abbondanza, e sono stati triturati insieme agli alberi e arbusti, e che noi abbiamo solo riportato quanto riferito dalla ditta delle ruspe Scala, che riferiva che l’ordine di “ripulire” e tagliare era arrivato dal Comune e queste affermazioni sono state ascoltate dagli stessi Forestali. Non sappiamo se sia vero o meno, questo è ciò che ci è stato riferito.
Per quanto riguarda il Bacino di Laminazione Lotras, prendiamo atto dell’inizio (forse) dei lavori di ripulitura del bacino. Abbiamo però letto le tabelle relative alla destinazione d’uso del bacino: quel terreno sarebbe, secondo il RUE, a destinazione d’uso VERDE e solo in piccola parte (meno del 5%) ad uso produttivo industriale: questo implicherebbe che i limiti massimi permessi per le sostanze inquinanti sarebbero molto più bassi di quelli finora affermati dal Comune. Quindi anche i valori trovati da Arpae nel fondo del bacino (campioni prelevati solo sulla metà di bacino a monte, a sud, che corrisponde alla parte già ruspata e meno inquinata) supererebbero in buona parte tali limiti stabiliti dalla legge 152/06 per il verde (per idrocarburi, antimonio, zinco, idrocarburi policiclici aromatici).
Ortolani continua ad affermare che non ci sono sostanze pericolose ma “solo sostanze considerate rifiuti”: che vuol dire? Gli oli bruciati e gli idrocarburi sono rifiuti e sostanze inquinanti e pericolose allo stesso tempo!
Ci auguriamo che la bonifica sia fatta come si deve e che la parte superficiale densa di idrocarburi pesanti non sia semplicemente ricoperta da altra terra o accumulata ai bordi. Non ci sembra molto scientifica l’affermazione di Ortolani che gli idrocarburi non penetrano in profondità, e non contaminano l’acqua con cui vengono in contatto, in quanto la letteratura ci insegna vari casi di penetrazione in profondità e contaminazione delle falde, causate da sversamenti illeciti di idrocarburi nel terreno.
In conclusione siamo amareggiati dall’atteggiamento del Comune che sui temi ambientali continua a svilire l’operato dei cittadini attivi e a parlare con poca chiarezza e trasparenza.”