Si è svolto nella mattinata di giovedì 21 dicembre l’evento conclusivo del progetto “Insieme per Ricominciare – La Scuola nello Sport”, un’iniziativa del Club Atletico Sezione Lotta Faenza, in collaborazione con la scuola primaria Carchidio Strocchi. Il progetto, durato alcuni mesi, è stato un modo per concretizzare il senso di ripartenza per la cittadinanza, in particolare la riappropriazione degli spazi colpiti dall’alluvione, partendo dai bambini.
Infatti, il progetto ha visto la partecipazione delle classi prime, seconde e terze della scuola primaria Carchidio Strocchi, che nei mesi scorsi hanno raggiunto la Palestra Lucchesi, percorrendo le strade maggiormente colpite dall’alluvione. La palestra è diventata il fulcro di questo progetto in cui i piccoli partecipanti hanno ridato vita con la loro voce e la loro presenza agli spazi ancora segnati dall’acqua e dal fango, rendendoli luoghi di sport, socializzazione e crescita.
All’evento che si è svolto ieri presso la Palestra Lucchesi erano presenti il Sindaco Massimo Isola, l’Assessora alla scuola, alla formazione e allo sport Martina Laghi, la Dirigente scolastica Marta Saragoni e il Presidente del Faenza Lotta Gianni Morsiani. Davanti a una platea composta da genitori e insegnanti, i piccoli studenti hanno presentato disegni, cartelloni e testi che avevano realizzato nei giorni precedenti a tema “Insieme per ricominciare”: gli elaborati resteranno esposti in palestra, contribuendo a creare un mosaico collettivo delle esperienze vissute.
“I bambini hanno dimostrato uno spirito di grande adattamento – è il commento dell’Assessora Laghi – nonostante le condizioni ancora precarie della palestra, sono stati entusiasti e ci hanno insegnato come una difficoltà si possa trasformare in uno strumento di crescita, grazie anche agli adulti che li accompagnano. Un grazie di cuore alle insegnanti, alla dirigente scolastica, e agli operatori della lotta in particolare Olimpia e Salvatore e a tutti gli atleti che si sono dimostrati dei perfetti allenatori e educatori dei bambini.”