Faenza celebra la Liberazione, il 25 aprile. Dopo la messa in cattedrale e la cerimonia dell’alzabandiera sotto la Torre civica, il corteo composto da autorità e cittadini, e accompagnato dalla Brass Band del Dopolavoro ferroviario, ha attraversato il centro della città, da corso Mazzini per arrivare in viale Baccarini, al Monumento alla Resistenza realizzato nel 1976 da Domenico Matteucci, decorato dalle parole del professor Giovanni Cattani, dove è stata deposta la corona in onore dei caduti per la libertà.
“La tolleranza delle istituzioni verso i comportamenti illeciti non fa altro che legittimare ciò che è illecito” il monito contenuto nel discorso del sindaco Giovanni Malpezzi, con riferimento agli episodi di Milano, allo striscione per Mussolini degli ultrà della Lazio prima della partita di calcio Milan-Lazio. Un discorso che è tornato poi indietro al 1944, alla Liberazione di Faenza e alla figura di Annunziata Verità, staffetta partigiana, oggi 93enne, condannata a morte e fucilata a 18 anni dai fascisti della Brigata Nera faentina, sopravvissuta incredibilmente all’esecuzione, divenuta testimone in decine di processi contro i suoi aguzzini