Il Muro delle Mani di Faventia Sales accoglie la mostra fotografica temporanea dell’artista faentino Alex Liverani dal titolo “Pamela”, che prende il nome dall’omonima sala da ballo situata sulla via Emilia alle porte di Faenza.

Pamela è un vibrante progetto fotografico che trae il titolo dall’omonima sala da ballo situata sulla via Emilia, alle porte della città di Faenza, un locale storico, luogo di culto mondano e di perdizione notturna. Qui è iniziato il viaggio di Alex Liverani nelle balere per anziani. Grandi o piccole, raffinate o un po’ volgari, rétro o moderne, questi luoghi, con ciascuno il proprio carattere ed essenza, costellano le campagne e le città italiane facendo da cornice a una molteplicità di passioni senza età.

Durante i suoi studi sui moderni linguaggi della fotografia documentaria, Alex Liverani ha avuto come mentori Alex Webb, Sebastião Salgado e Oliviero Toscani. Nel 2016 ha iniziato a collaborare con Fujifilm Italia e nel 2018 è stato uno dei concorrenti del programma televisivo Master of Photography su Sky Arte. È inoltre il fondatore del collettivo InQuadra e il cofondatore dell’Italian Street Photo Festival. Sempre nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro intitolato DANGO edito da Crowdbooks. Il suo progetto fotografico «Pamela» è il lavoro vincitore del «18° FotoArte in Portfolio» del 2021.

Il fotografo Liverani, parlando della proprio progetto dichiara: “Le balere come Pamela sono ambienti frequentati da coppie, da amanti, da vedovi o vedove, da incalliti scapoli o da estroverse zitelle; tutti si recano in questi ambienti settimana dopo settimana, anno dopo anno, per ballare con piacere fino allo sfinimento.
Colori sgargianti, vestiti improbabili, divanetti soffici in vinil-pelle, zazzere ardite, scarpe camaleontiche, cocktail malinconici, baffoni bizzarri, corpi desideranti e galli da rimorchio.
Qui si ripete una routine forse scontata ma altrettanto rassicurante fatta di riti quotidiani in un mondo che va scomparendo e che merita attenzione prima che esso possa estinguersi.
La sensazione che spesso colpisce a tradimento, perché inizialmente occultata dall’allegria della musica e dalla determinazione dei presenti a divertirsi, è una diffusa malinconia.
Se si dedica un po’ di attenzione all’ascolto delle persone, con cui si sta interagendo, si scoprono bisogni profondi di comunicazione, di riconoscimento di sé e di attenzione, bisogni che sembrano essere sostanzialmente disattesi nelle relazioni quotidiane nella vita normale. Si sa che è più facile lasciarsi andare con chi non si conosce, con chi probabilmente non si incontrerà più.”