“C’è un’area verde preziosa a Mezzano, dalla parte della scuola, in adiacenza alla piazza Jhon Lennon, che comprende un parco pubblico e un’arena in cui si svolgono gli spettacoli estivi. Qui regnano però da tempo scadimento ed obbrobri, soprattutto deprecabili perché rivolti alle “Pietre della Memoria”. Tale struttura è stata insediata in quest’area dall’Associazione Nazionale dei Mutilati ed Invalidi di Guerra (ANMIG), su un progetto nazionale così ufficialmente descritto: “Sono monumenti, lastre commemorative, lapidi, steli e cippi riferiti alla prima e seconda guerra mondiale e riguardanti persone e fatti il cui ricordo, per non dimenticare, è stato fissato sulle Pietre della Memoria dalle istituzioni e dalle singole comunità locali”. Il monumento di Mezzano è intitolato: “Vagoni alla memoria e al progresso”. Sono vagoni ferroviari, uno prevalentemente di metallo, l’altro del robusto legno che imprigionava i deportati nei campi di concentramento, posizionati su un tronco di binario appositamente installato, essendo distante la ferrovia del paese. Uno riproduce i carri usati durante la seconda guerra mondiale per il trasporto dei deportati. Nell’altro, più recente, è allestita una mostra di reperti storici della lotta di liberazione, che vide combattere in questo territorio la “battaglia delle valli”, dopo la discesa in pianura dei partigiani” spiegano Andrea Fabbri e Nicola Carnicella, consiglieri territoriali di Lista per Ravenna.
“Quasi incredibile a dirsi, qui staziona però regolarmente un gruppo di sbandati, più volte sorpresi e denunciati dalle forze dell’ordine, su segnalazione della popolazione residente nella piazza, i quali, oltre a lasciare per terra le immondizie dei loro ritrovi, ha prodotto vandalismi in serie, con scritte deturpanti sui vagoni e sul bagno a fianco, rottura di un vetro di cristallo, forzatura del piccolo ingresso di un vagone, dove hanno anche bivaccato, e segni di degrado in genere. Il buio è in cui è immersa la zona al tramonto del sole, il fogliame degli alberi e la collinetta stessa creata per formare l’arena estiva consentono ai giovinastri di saccheggiare indisturbati, non visti” affermano Fabbri e Carnicella.
“Tutta la zona è di proprietà del Comune di Ravenna. L’ente preposto alla conservazione della parte monumentale è l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), alle condizioni note al Comune stesso. Di qui la richiesta che Lista per Ravenna rivolge immediatamente al sindaco, attraverso un’interrogazione consiliare, affinché eserciti ogni azione di propria competenza affinché l’intera zona venga risanata e le installazioni storiche siano riparate e riverniciate, al contempo però provvedendo a disporre attrezzature, quali corpi illuminanti, videocamere, ecc., atte a consentire, anche alle forze dell’ordine, di vigilare adeguatamente contro frequenze malevoli e vandalismi, intervenendo tempestivamente a reprimerli” conclude Andrea Fabbri e Nicola Carnicella.