“Non so se essere contento o ancora più preoccupato” – esordisce Claudio Fabbri, capogruppo di BellAlfonsine in Consiglio Comunale ad Alfonsine e consigliere in seno all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna – “dopo aver appreso che è in fase di completamento la rete di monitoraggio microsismico nell’area attorno alla concessione di stoccaggio gas di San Potito e Cotignola”, area che interessa i territori dei comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Conselice, Cotignola e Lugo in Bassa Romagna, nonché i comuni di Ravenna, Faenza, Imola e Solarolo.
“Questo fatto conferma le preoccupazioni e le denunce sollevate anche da parte di altri colleghi consiglieri dei gruppi di opposizione nel Consiglio dell’Unione” – afferma Fabbri -” Vuol dire che l’Ente gestore ha capito che l’attività di stoccaggio gas allo stato delle conoscenze attuali può essere pericolosa ed è per questo che installa 15 stazioni di monitoraggio. Eppure, non avendo tutti i dati a disposizione per lavorare in sicurezza, l’attività di stoccaggio continua sotto i nostri piedi. Direi che non va per niente bene. Andrebbe fatto uno studio preventivo e poi solo alla fine decidere se stoccare oppure no”
La preoccupazione di BellAlfonsine: “Oltre a dover bloccare lo stoccaggio del gas e la estrazione a causa della fragilità del nostro territorio – conclude Fabbri – ritengo necessario che i dati raccolti siano resi pubblici immediatamente o ancora meglio che la loro consultazione sia possibile in tempo reale da parte di tutti e soprattutto da parte di chi ha le competenze tecniche per interpretare i dati in maniera libera, senza conflitti di interesse. Ne va della nostra sicurezza e della salubrità dell’ambiente”.-