L’attuale situazione della nostra comunità è appesantita dalle conseguenze e dal danno sociale e ambientale causati dal Covid-19. Pur essendo noi una comunità dove è molto forte la presenza del volontariato e dei servizi offerti dal settore pubblico, la condizione familiare e di solitudine generata dal virus obbligherà la prossima amministrazione a non sottovalutare ma bensì a farsi carico di tutti quei progetti rivolti al settore sociale/assistenziale.
Per questo è importante intervenire in modo integrato sia con il privato che in co – gestione con il servizio pubblico, avvalendosi del contributo di tutte le realtà che in questo periodo di pandemia hanno dato risposte alle innumerevoli richieste di bisogno, spesso in emergenza, alle famiglie e ai cittadini del nostro territorio.
+Europa appoggia le tante iniziative innovative che provengono dal settore sociale, come il “caregiver sharing”, ovvero l’attivazione di badanti o altre figure professionali (es: OSS / infermiera) condivise su piccole aree limitrofi o condomini.
“L’idea è che ogni condomino anziano paghi le ore alla badante pro-quota – afferma Caterina Basevi operatrice del settore – in questo modo la giornata lavorativa del caregiver sharing sarebbe costituita da tanti contratti part-time quante sono le persone per cui lavora. In questa maniera la condivisione dei servizi, con personale formato e dedicato per l’occasione, garantirebbe una presenza costante, contribuendo ad alleggerire le famiglie e gli anziani, permettendo di suddividere i costi che spesso i singoli non possono permettersi.”
Secondo +Europa questo rappresenterebbe un enorme vantaggio anche per questa figura di lavoratore/trice che ottimizza il proprio tempo evitando spostamenti, svolgendo le stesse mansioni per più persone contemporaneamente. Oltre al vantaggio di avere una figura in reperibilità costante durante la giornata poiché sempre presente nel condominio o nella piccola area di riferimento.
“Questa figura è nata già una decina di anni fa – ci ricorda Matilde Marletta, specialista in scienze infermieristiche – fra diversi condomini che hanno avuto questa necessità, grazie alla collaborazione tra gli anziani che abitano nello stesso stabile, in modo da fornire un’assistenza quotidiana anche per aiuto e piccole commissioni. La prima città ad adottare questo sistema è stata Bologna, con un apposito progetto di sharing economy, che ha coinvolto circa 53 condomini della città. Questo metodo di condivisione può permettere a tante famiglie di ottenere assistenza e nel contempo, di contenere le spese. E naturalmente – conclude Matilde – non vuole sostituire ma integrare il servizio pubblico”
Secondo +Europa Ravenna, offrire un servizio integrato di questo genere consentirebbe al servizio pubblico di risparmiare risorse che potrebbero essere investite in altre azioni.