“Da qualche anno in Italia comincia ad emergere il fenomeno del furto di animali d’affezione, in particolare la sottrazione di gatti di proprietà è emerso negli ultimi tempi e si sta progressivamente ampliando.
Si tratta di gatti in salute che scompaiono nel nulla senza lasciare traccia, Le indagini partite in tutta Italia hanno portato a capire che non si tratta di un fenomeno isolato, ma diffuso su scala nazionale e di cui si sono interessate anche TV e carta stampata.
La motivazione è lo scopo di lucro: gli animali vengono prelevati e dati in adozione con richiesta di rimborso inesistenti spese veterinarie, trasporto e altro .
Qualunque sia la ragione, l’importante è non limitarsi a riferire o sfogarsi sui social per l’accaduto, ma è essenziale denunciare.
Il reato di cose mobili che sono state sottratte è impossessarsi di un animale (sottratto da un’abitazione privata o da un giardino privato, ma anche libero) con dolo, al fine di trarne un arricchimento (rivendita, attività criminali, pseudo-affidi del cuore ma possibilmente ottenimento di fondi stanziati per la lotta al randagismo).
Non trattandosi di un “soggetto” non si parla di rapimento Dove non individua dei fenomeni troppo cruenti o lucrativi la giurisprudenza è abbastanza morbida, perché tende a qualificare il furto come di lieve entità.
Il furto senza fine di lucro per innamoramento istantaneo di un animale libero o proveniente da una abitazione o giardino privato rappresenta una situazione più delicata, ma anche estremamente meno probabile. Nel momento in cui ci si rende conto che non si tratta di un animale abbandonato, infatti, si deve fare di tutto per cercare il proprietario, lo dice una legge specifica.
È comunque indubbio che in questi casi ci sia la necessità di rendere più rigido l’impianto sanzionatorio, a fronte dell’importanza del legame che il compagno umano ha con l’animale, la cui perdita può provocare una vera sofferenza fisica e morale.
Il gatto come animale d’affezione è tutelato in quanto animale, ma la legge individua anche i doveri del proprietario. Questo è infatti obbligato a prendersene cura, cioè accudirlo, custodirlo, cioè premettere all’animale di vivere in base alle sue caratteristiche etologiche, e curarlo. La “custodia” non vuol dire necessariamente segregare l’animale in casa, anzi un certo grado di libertà può essere indispensabile per il benessere animale, a seconda dei caratteri e della storia di ogni singolo esemplare.
Presentiamo questo esposto per furto di beni mobili tutelati sul territorio contro ignoti per chiedere che vengano effettuate ricerche volte al recupero dei nostri animali sottratti dalla propria proprietà privata o dalla zona limitrofa alle nostre abitazioni. I gatti sottratti hanno tutti le medesime caratteristiche: animali sani, meglio se tigrati a pelo lungo o semilungo, di carattere socievole, sani e ben accuditi. Nonostante le denunce presentate, l’intervento di esperti nella ricerca di animali scomparsi, la sorveglianza continua e costante di un perimetro di ricerca, la segnalazione tramite affissione, social, di questi gatti non è mai stata fornita alcuna segnalazione di avvistamento. Sono scomparsi nel nulla, non sono stati ritrovati deceduti, né incidentati, sono verosimilmente stati catturati previo avvistamento attirandoli col cibo e con l’uso di gabbie trappola, il cui utilizzo è normato dalla legge 11 febbraio 1992, n 157.
Quello che gli scriventi segnalano inoltre a codesta Procura e al Comando dei Carabinieri di Ravenna è la presenza di un contesto di pseudo volontariato che il realtà è determinato a punire chi lascia i propri animali liberi sul territorio e/o non provveda immediatamente a sterilizzare i propri animali (senza nemmeno chiedersi se ci fossero controindicazioni temporanee o definitive veterinarie a tale prassi) così come se possa esistere semplicemente un mercato di animali da compagnia, Chiediamo inoltre che i fondi per il randagismo erogati dal Comune di Ravenna non finiscano ad associazioni o singoli che li richiedono impropriamente non per soccorrere randagi (ci si guardi bene intorno, a Ravenna città residenziale non ci sono molti randagi ma gatti liberi, diverso il contesto in zone), ma a scopo di lucro. Non escludiamo la presenza di uno o più accumulatori seriali che sequestrino animali (come riportato dalla stampa per alcuni casi eclatanti in Emilia Romagna) così come la reiterazione di reati da parte di persone già segnalate dalla stampa a ravenna in cui solo il pronto intervento dei Carabinieri ha permesso la restituzione dell’animale rubato.
Le storie dei nostri animali sono dolorosamente simili:
Simba, proprietà di Fulvia Zanchelli, adottato a 40 giorni di età e trasportato da staffetta, custodito in casa in via Dario Dradi 17 con brevi e limitate incursioni non oltre i 100 metri da casa, scomparso improvvisamente a Ottobre 2023 e fatto riapparire davanti casa dopo 4 giorni (forse un avvertimento), neppure affamato o assetato come ci si aspetterebbe se fosse ad esempio rimasto intrappolato in un garage, in ottima salute come se qualcuno lo avesse tenuto in casa. Simba è scomparso nulla definitivamente a inizio Dicembre 2023, maschio intero di un anno e due mesi, con controindicazione temporanea alla sterilizzazione per non completa discesa dei testicoli dal canale inguinale, grigio mamorizzato a pelo semilugo, coda foltissima, ricercato con affissione, attraverso social, con intervento di un esperto di ricerche (pet-detective) e di una volontaria, non deceduto, non incidentato, mai avvistato sul territorio (il fatto che i gatti scomparsi siano piuttosto mimetici non è casuale), con ricompensa per ritrovamento. La proprietaria lo ha cercato per tre mesi in ogni possibile anfratto, ammalandosi gravemente per questa scomparsa che ancora oggi lascia attoniti.
Alla scrivente è stato inoltre inviato un messaggio da persona sconosciuta sulla nota piattaforma Messeger invitando a desistere dalle ricerche perché sicuramente per colpa della scrivente che lasciava il suo gatto libero, questi era deceduto.
Il caso di Viviano Farinelli è decisamente drammatico. La sua gatta, Amelie, vene sottratta dal balcone di casa in viale Copernico a Ravenna al primo piano, inizialmente di pensa ad una caduta accidentale. Sarà una conoscente a riferire al Sig. Farinelli che pochi giorni prima aveva sentito una passante dire rivolta alla sua gattina “Ma come sei bella, ti vengo a prendere”: Il Sig. Farinelli troverà sul muretto di una casa molto vicina alla prorpia la scritta PRESA (via Gailei n 7). Anche per Amalie nessuna segnalazione, nessun avvistamento, nessuna notizia, nonostante le incessanti ricerche e la condivisione massiccia sui social, bellissima gatta tigrata a pelo lungo, giovane, sana, abituata al contatto umano. Sottratta dalla propria abitazione in modo doloso.
Il caso di V (pronuncia Vi), di proprietà della Signora Cristina Sangiorgi, adottato a 24 ore di vita ed allattato artificialmente dalla proprietaria fin dalla nascita, proprietaria che per motivi di lavoro si trovava all’estero al momento della scomparsa, giovane gatto sano bianco e tigrato a pelo lungo, sterilizzato, scomparso da via Romea Sud 312, in zona molto tranquilla, abituato a girovagare intorno casa e rientrare al richiamo. Si precisa che la valutazione non nasce da aneddotiche prese di posizione ma dipende dal carattere degli animali e dal consiglio dei Veterinari. La signora si è presentata al Comando dei Carabinieri per sporgere regolare denuncia che non è stata raccolta, inviando la signora al Comando dei Vigli Urbani, che hanno consigliato di parlare con l’ufficio Ambiente e benessere animale del Comune di Ravenna dove ha sporto segnalazione. E’ stata sostenuta da una seria associazione di volontari ma malgrado ogni possibile ricerca ad oggi non risulta deceduto, incidentato, ritrovato. E’ semplicemente scomparso nel nulla.
Tommy, proprietà di Cristina Minzoni, gatto giovane, a pelo tigrato semilungo, coda folta, abituato a uscire e rientrare in autonomia, sterilizzato e microchippato, scomparso da via Canale Molinetto, ricercato assiduamente e incrollabilmente, richiesta la collaborazione dei gattili, del Comune, ingaggiato come per Simba un pet detective, cercato perfino con l’uso di droni.
Si comunica a questa Procura che presso il gattile di via Trieste alla signora che chiedeva aiuto, è stato risposto che ella meritava che il gatto non tornasse perché i gatti non vanno lasciati liberi. Si ribadisce ancora che la valutazione di lasciare l proprio gatto libero sul territorio non nasce da aneddotiche prese di posizione del singolo ma dipende dal carattere degli animali e dal consiglio dei Veterinari che se ne occupano. La signora Minzoni ha contattato l’ufficio Diritti degli animali del Comune che avrebbe provveduto a diramare ai veterinari, alle forze dell’ordine e alle varie associazioni l’annuncio del gatto scomparso, dimostrandosi gentili e collaborativi. Ad oggi nessuna segnalazione per Tommy, volatilizzato come tutti gli altri.
Ci teniamo a segnalare che a fronte di questo emergente, piuttosto recente nel nostro Comune, squallido fenomeno, che purtroppo ha riscontri in tutta Italia, esistono molte serissime associazioni e volontari che dedicano le proprie energie e spesso il loro denaro al soccorso, recupero, identificazione di proprietari di animali trovati feriti o in difficoltà o disorientati, permettendo spesso il ricongiungimento tra animale e proprietario, così come il collocamento di cuccioli o adulti realmente privi di padrone, con monitoraggio anche a lungo termine del benessere animale. Anche queste associazioni e volontari ricevono un grave danno di immagine da queste vicende e vanno tutelate; in modo informale sono consapevoli della pletora di pseudovolontari o pseudoassociazioni che non seguono correttamente le previste norme di legge e fanno mercato di animali da compagnia.
Chiediamo quindi alla Procura di Ravenna e al Comando dei Carabinieri di Ravenna che siano svolte indagini volte ad accertare la presenza di associazioni sommerse (o singoli) organizzate ed equipaggiate per commettere reati quali il furto di beni mobili a scopo di lucro, e che venga dedicato interesse per i casi di scomparsa di animali domestici per prevenire ogni altro furto con conseguenze emotivamente devastanti per chi la subisce.
Chiediamo inoltre chi ne ha competenza che sia regolamentato almeno localmente l’uso di gabbie trappola, fototrappole e ogni altro mezzo idoneo alla cattura di animali limitandone l’uso alle sole condizioni di animale in grave stato di necessità o per recupero di animali identificati dai proprietari e con il loro consenso.
Chiediamo al Comune di Ravenna, che legge per conoscenza, che venga istituita una pagina sul sito internet del Comune di Ravenna che tracci con documentazione fotografica ogni singolo animale segnalato come abbandonato, o ferito, o deceduto sul territorio, da qualsiasi associazione o volontario che ritrovi un animale libero, in modo che possa essere garanzia per i proprietari di avvenuta segnalazione del ritrovamento e per poter reclamare la proprietà dei propri animali.”
Firmano l’esposto
Fulvia Zanchelli, Viviano Farinelli, Cristina Sangiorgi, Cristina Minzoni