“Altrove non ci penserebbero nemmeno a ricoprire” così Italia Nostra che parla senza mezzi termini di “delitto” e sollecita Soprintendenza, Sindaco, Università e Regione affinché gli scavi che hanno portato al ritrovamento dei resti di una villa romana non vengano ricoperti. Anzi, vengano tutelati e valorizzati in chiave turistica allargando l’offerta proposta ai visitatori della Basilica di Classe.
“Non interriamo tutti i reperti storici che troviamo, ma valorizziamoli in modo adeguato. Nel lungo periodo, potrebbero rappresentare un bel valore aggiunto per Ravenna città d’arte. Un grave errore fare finta di non aver visto tale magnificenza. Sappiamo tutti che a scavare in città, si trova sempre qualcosa, ma non si può fare finta di niente, adducendo sempre il problema della carenza di risorse economiche e di personale”. Si potrebbe riassumere così il pensiero di Mauro Mambelli, presidente di Ascom Confcommercio che è intervenuto sul tema alla luce della recente scoperta di una Villa Romana a Classe, durante i lavori di scavo per il rigassificatore di Snam.
Ma purtroppo questa scellerata pratica di sotterrare di nuovo i reperti che vengono alla luce nella nostra città è ormai “usanza” collaudata. Basti ricordare il “Ponte di Augusto” i cui resti furono rinvenuti una cinquantina di anni fa e poi interrati di nuovo, oppure i recenti lavori di sistemazione di Piazza Kennedy che hanno portato alla luce alcuni resti della chiesa di Sant’Agnese un tempo ricordata da una lapide dettata da Filippo Mordani. A questi ultimi lavori ho avuto la “ventura” di assistere dal mio ufficio che dava proprio su Piazza Kennedy e da lì vedere con grande disappunto l’interramento di quanto scoperto.
E’ davvero singolare la sciatteria amministrativa, non voglio usare altri termini, di chi amministra. Senza rispetto per la storia della nostra Città, al di là delle solite chiacchiere elettorali, l’amministrazione non fa nulla per ridare ai Ravennati ciò che a loro appartiene, ossia un illustre passato che ogni Ravennate, anzi tutti coloro che visitano la nostra Città, hanno diritto di godere.
Tutto ciò premesso si chiede al Sindaco ed all’Assessore competente di
1. Attivarsi presso la Soprintendenza, la Regione o qualunque altro Organo Istituzionale abbia competenza in materia per chiedere le ragioni che portano sistematicamente all’interramento dei ritrovamenti archeologici rinvenuti nella nostra Città;
2. Partecipare finanziariamente al recupero di quanto scoperto ed attivarsi fattivamente per ricercare aziende, enti od altri soggetti che vogliano partecipare allo sforzo economico necessario per tale opera.
3. Fare di tutto per rendere accessibili ai Cittadini tali scoperte archeologiche ricordando che soltanto loro sono i depositari di un illustre passato di cui hanno tutto il diritto di godere, a prescindere da normative e burocrazie varie.”
Renato Esposito
Vice Capogruppo Fratelli d’Italia
Comune di Ravenna