“Leggo con sorpresa su “Ravennanotizie.it” di una sorta di “caccia” al misterioso personaggio che ha richiesto la rimozione di bandiere e striscioni vari dalla sede istituzionale del Comune di Ravenna in via Maggiore120.

Ebbene si tranquillizzino alla Casa delle Donne ed a Sinistra Italiana perché svelo subito l’arcano. Ebbene chi ha fatto quella richiesta è il sottoscritto nella sua qualità di Consigliere Vice Capogruppo Comunale di Fratelli d’Italia. E non per mero capriccio, ma per far rispettare la legge che impone esplicitamente che sugli edifici pubblici che rivestono un ruolo istituzionale vada esposto il Tricolore Nazionale unitamente alla bandiera europea, e per le amministrazioni locali il Gonfalone Comunale. A tal proposito suggerisco a costoro di consultare

il DPCM 14 aprile 2006 (aggiornato con DPCM 16 aprile 2008) che stabilisce tra l’altro

Art. 32 (Uso delle bandiere) 1. Sull’esposizione e sulle modalità d’uso delle bandiere si fa espresso richiamo alle disposizioni fissate dalla legge 5 febbraio 1998, n. 22, nonché dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 2000, n. 121.

  1. Sugli edifici pubblici possono essere esposte esclusivamente la bandiera nazionale e quella europea, nonché quelle dei rispettivi Enti territoriali o locali. Possono essere esposte bandiere di Stati stranieri o di Organismi internazionali solo in occasione di visite ufficiali di autorità estere o di incontri internazionali, limitatamente alla durata dell’evento, o per la celebrazione di particolari ricorrenze. 

È doveroso inoltre ricordare come lo scrivente abbia dovuto presentare un Question Time per lo stato indecoroso in cui era tenuta la Bandiera Nazionale esposta allo stesso balcone in aperta violazione del già citato D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121 Regolamento recante disciplina dell’uso delle bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici. Pubblicato nella Gazz. Uff. 16 maggio 2000, n. 112

Capo IV – Disposizioni generali e finali

  1. 1. Le bandiere sono esposte in buono stato e correttamente dispiegate; né su di esse, né sull’asta che le reca, si applicano figure scritte o lettere di alcun tipo. 2. Su ciascuna asta si espone una sola bandiera.

Il rispetto e la tutela del decoro e della dignità della Bandiera simbolo dell’unità nazionale, è DOVEROSO per tutti a maggior ragione per una pubblica amministrazione.

Perciò sterili e fantomatiche polemiche quando si dice “perché questa vicenda è tutta politica” o straparlare dicendo “ci viene quindi da pensare che le parole pace e cessate il fuoco siano considerate terrorismo” fanno capire come certe prese di posizione siano totalmente prive di fondamento.

Proprio non si vuole capire che rispettare il decoro della Bandiera Nazionale e la funzione degli edifici pubblici istituzionali è fondamentale per il rispetto delle nostre Istituzioni e della Comunità di cui facciamo parte.”