“La domanda nasce spontanea, direbbe qualcuno, se pensiamo al gran daffare in cui è impegnata l’attuale maggioranza che sembra pensare che sia solo “affar suo”. Certo la giunta de Pascale è giunta al capolinea, che si voti prima oppure no, ed una nuova collocazione per l’attuale Sindaco sembra necessaria a chi lo ha finora sostenuto. Ciò che invece risulta meno chiaro è sapere se il “Nostro “ nel caso venisse indicato come Presidente della Regione ed eventualmente eletto, sia davvero all’altezza di tale compito. Se guardiamo Ravenna e come è stata amministrata in questi anni direi decisamente NO. Degli esempi che ci danno il senso della “buona amministrazione” in salsa pd?
Il disastro prodotto dall’alluvione e l’altalena di chiacchiere e bugie sulle relative responsabilità e sul risarcimento dei danni agli alluvionati.
Non una parola sulla mancanza di manutenzione degli alvei dei fiumi, cosa che ha sicuramente ingigantito le conseguenze dell’alluvione, una inutile polemica sul Generale Francesco Figluolo scelto dal Governo Meloni per le sue altissime competenze e la sua grande professionalità a cui il “Nostro” avrebbe preferito Bonaccini già commissario delegato alla ricostruzione per il terremoto in Emilia Romagna, la cui “grande competenza” si è vista sul campo. Per non parlare poi dei rimborsi agli alluvionati gestiti dall’Amministrazione ravennate nel peggiore dei modi.
Insomma chi sia e di cosa sia capace il “Nostro” De Pascale lo sappiamo, e forse oggi lo sanno anche i nostri Concittadini grazie al costante lavoro del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia e dell’Opposizione tutta.
Oggi però dobbiamo concentrarci solo sulla necessità di scegliere il Candidato di centrodestra giusto per le amministrative ravennati, e possibilmente evitare l’imbarazzante numero di candidati sindaci che si sono visti la volta scorsa.
Leggo con soddisfazione che tali sono anche le intenzioni di altri gruppi del centrodestra, ne sono felice, ma mi aspetto azioni conseguenti.
Insomma FATTI non PAROLE”.
Renato Esposito (Vice Capogruppo di Fratelli d’Italia)