Grande partecipazione In occasione della seconda escursione conoscitiva rivolta ai sindaci e agli amministratori della Comunità del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola svoltasi sabato 29 maggio 2021.
L’iniziativa, proposta in occasione dell’anno internazionale del carsismo e speleologia e nell’ambito della candidatura a World Heritage dell’Unesco delle aree carsiche nelle evaporiti della Regione Emilia –Romagna, ha avuto come tema fondante il carsismo che caratterizza il paesaggio della Vena del Gesso Romagnola e ne rappresenta la principale peculiarità di questo delicato, unico e fragile territorio protetto da sedici anni dal Parco.
Amministrare un territorio implica ovviamente avere un’opportuna e fondamentale conoscenza dello stesso. Obiettivo del Parco è diffondere la giusta conoscenza e consapevolezza,dare il giusto valore agli aspetti carsici, geologici, naturalistici, storico-culturali e agro-ambientali di questa splendida area protetta, aumentando la responsabilità e il senso di appartenenza a questo territorio.
E’ quindi molto importante realizzare iniziative di questo genere, rese possibili da un’efficace rete di rapporti e collaborazioni con diverse realtà positive come la Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna e l’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche ed Ambientali per citarne alcune, oltre ad una sinergia tra il Parco regionale e i Comuni coinvolti.
Per l’occasione si è effettuata una visita guidata curata dalla FSRER al nuovo Centro di Documentazione sul Carsismo e Speleologia sorto a Borgo Rivola (Riolo Terme).
La struttura, in fase di completamento, è una delle pochissime realtà espositive al mondo dedicate ai fenomeni carsici nel gesso dove vengono descritte in particolar modo le cavità e i sistemi carsici presenti nella Vena del Gesso, e fa parte di un progetto più ampio inserito nel POR –FESR2014-2020, asse 5.A seguire si è percorso il sentiero CAI 705, dove si sono osservati alcuni esempi di fenomeni carsici descritti da Jo De Waele e Veronica Chiarini-Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche ed Ambientali .