Esce domani, sabato 25 marzo, in occasione del Dantedì, il volume Inclusa est flamma. Ravenna 2021: il Secentenario della morte di Dante (Ravenna, Angelo Longo Editore). Il volume prende le mosse dall’omonima mostra tenutasi in Classense dal 12 settembre 2020 al 17 luglio 2021 e contiene una prefazione di Giordano Bruno Guerri, storico e presidente della Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani”, che ha ospitato una versione rivista della mostra.
Il titolo di mostra e volume è ricavato dai famosi sacchi in iuta contenenti foglie d’alloro del Vittoriale, coi quali Gabriele d’Annunzio, in occasione del centenario dantesco del 1921, volle omaggiare il Sommo Poeta, incoronandolo simbolicamente e indicando la tomba di Dante come un monumento sacro per tutti gli italiani. Il Vittoriale ospita oggi, in deposito pluriennale, uno dei tre sacchi realizzati nel 1921, mentre gli altri due sono visibili a Ravenna a Casa Dante.
“Tra i lasciti delle celebrazioni del centenario del 2021 – dichiara l’assessore alla cultura Fabio Sbaraglia – oltre ad annoverare la restituzione alla città di una Zona Dantesca impreziosita, grazie all’importante restauro dalla Tomba di Dante, il riallestimento del Museo Dante, l’apertura di Casa Dante e l’avvio della lettura perpetua presso la Tomba, sicuramente va annoverata anche questa importante mostra che ha valorizzato il patrimonio dantesco della città e di cui questa pubblicazione costituisce un fondamentale elemento non solo di preziosa testimonianza ma anche di approfondimento”.
“In occasione del Settecentenario della morte di Dante – aggiunge Silvia Masi, direttrice della biblioteca – la città di Ravenna ha prodotto un omaggio corale al poeta e anche la Classense, grazie ad Inclusa est flamma e alle collaborazioni con altre istituzioni, è riuscita a valorizzare il lascito materiale dantesco con contributi originali di studio, con ricerche e approfondimenti sul patrimonio e sulle provenienze, lavorando anche per una divulgazione verso il più ampio pubblico”.
Il volume ripercorre l’itinerario della mostra organizzata in Classense nel 2020, della quale non è però un semplice catalogo ma un lavoro di ulteriore ricerca, utile a riflettere sulle collezioni dantesche del Comune di Ravenna, ospitate oggi a Casa Dante e gestite scientificamente proprio dalla Biblioteca Classense. Durante la preparazione della mostra e anche successivamente è stato possibile studiare i pezzi e giungere ad alcuni risultati importanti. Su tutti, oltre alla giusta collocazione di Adolfo de Carolis nel processo di realizzazione dei sacchi, spicca la riattribuzione a Federico Faruffini del disegno presente su un albo di firme della tomba di Dante, risalente alla seconda metà dell’Ottocento e presentato in mostra. Il libro contiene però altre novità: la retrodatazione del bozzetto del monumento di Dante a Trento, che si credeva portato in omaggio al Poeta nel 1921 dai cittadini di quella città, e invece donato al Comune da un ravennate nel 1913; l’attribuzione di un disegno dell’Archivio storico comunale a Giovanni Mayer (1863-1946), il celebre scultore triestino che nel 1908 realizzò l’ampolla ancora oggi presente all’interno del tempietto del Morigia; o, infine, il riconoscimento del fotografo che, sempre nel 1908, fotografò le Feste dantesche, del quale in Classense esiste un prezioso e finora anonimo album fotografico.
Curato da Benedetto Gugliotta, responsabile dell’Ufficio Tutela e valorizzazione dell’Istituzione Biblioteca Classense, e ricco di fotografie a colori, il libro è impreziosito dai saggi dei “classensi” Floriana Amicucci, Daniela Poggiali, Claudia Foschini e Benedetto Gugliotta, e dai contributi di Alessandro Luparini, direttore della Fondazione Casa di Oriani, e di Valentina Raimondo, ricercatrice dell’Università di Bergamo e studiosa di Adolfo de Carolis. Sarà in vendita a 15 euro al book shop della Classense e nelle principali librerie di Ravenna e online grazie all’editore Longo.