“L’indebitamento è aumentato di 6,6 milioni nel corso del 2023 e si prepara a crescere ulteriormente, secondo le stime del Comune di Ravenna il debito a fine 2024 potrebbe raggiungere i 51 milioni di euro, per aumentare ancora nel 2025 e nel 2026. Così come aumenterà di conseguenza la spesa per oneri finanziari, ciò limiterà la capacità decisionale sull’allocazione delle risorse pubbliche dei prossimi anni, vincolando al rimborso del debito e al pagamento degli interessi. La spesa corrente cala ma rimane sopra la soglia dei 200 milioni attestandosi a 214 milioni e 903 mila euro per il 2024.
Per sostenere la spesa corrente ed il piano degli investimenti il Comune non potrà contare su un aumento delle imposte e delle tariffe, è emerso infatti in commissione, durante il dibattito, che la capacità fiscale del comune è satura, in parole povere non ci sono più tributi e contributi che possono essere incrementati, la Giunta de Pascale ha spremuto praticamente ogni centesimo possibile dalle tasche dei ravennati.
L’unica fonte rimasta per raccogliere i denari che servono ad alimentare questo bilancio “ambizioso” deriverà dalle sanzioni legate alle infrazioni del codice della strada, con l’installazione di nuovi autovelox sul territorio e sanzioni derivanti da nuovi controlli in generale, entrate stimate nel complesso per oltre 2 milioni l’anno che vanno ad aggiungersi ad un importante voce relativa alle sanzioni che cuba oltre 13 milioni di euro per il 2024.
Non è certo un quadro roseo, nonostante il Comune sostenga di aver razionalizzato dove possibile, i dati di bilancio parlano chiaro, la situazione non è in miglioramento sul piano dell’indebitamento e gli sforzi per la razionalizzazione della spesa corrente sono timidi, basti pensare che la spesa per il personale raggiungerà comunque i 44 milioni di euro e l’acquisto di beni e servizi peserà sicuramente in maniera significativa per oltre 112 milioni nel 2024, in aggiunta a questo, la spesa per interessi aumenterà del 46,30% un dato di per sé molto negativo.
Il perimetro ampio dei servizi offerti appare in crisi, da un lato il Comune afferma di offrire una serie di servizi pubblici fondamentali ma allo stesso tempo i cittadini lamentano criticità importanti e disservizi notevoli.
Ci chiediamo se non sia forse ora di ridurre questo vasto perimetro pubblico, tagliare la spesa improduttiva, riducendo il costo del personale, implementando strategie di digitalizzazione, in generale portando un principio di razionalizzazione della spesa, sarebbe poi opportuno scorporare e rivedere la voce dei trasferimenti correnti che peserà per quasi 32 milioni l’anno prossimo, all’interno della quale si nascondono una miriade di piccole voci.
Lo scorso anno, presentai un pacchetto di emendamenti al bilancio, collaborando con altri gruppi di opposizione, per lavorare nella direzione di una spending review ed evitare l’aumento della pressione fiscale locale, gli emendamenti furono tutti bocciati dalla maggioranza a guida PD. La Lega, in netto contrasto con le scelte amministrative di questa Giunta, continua a ritenere che sia necessario riportare la pressione fiscale locale a livelli accettabili e contenere l’indebitamento.”