“Tantissimi gli elementi emersi dalla commissione sulle case popolari, un momento di approfondimento fortemente voluto dalla Lega.
La commissione nasce infatti da un nostro documento presentato alcuni mesi fa che ha permesso finalmente di indagare ed approfondire la gestione da parte di ACER del patrimonio immobiliare pubblico sul nostro territorio.
Emergono ancora oggi tante criticità, a partire dall’individuazione dei cosiddetti furbetti, individui che non avrebbero diritto all’alloggio con affitto agevolato ma che per carenze del sistema di controllo e per sofisticate tecniche elusive riescono ad ottenerlo, su questo argomento certamente è necessaria una riflessione che esula dal perimetro comunale e regionale, ma sul quale comunque ci attiveremo.
Importante anche l’elemento dei tempi per le procedure di decadenza degli inquilini che perdono i requisiti, infatti oggi le tempistiche sono pari a 365 giorni. A nostro parere tempistiche troppo lunghe perché vanno a danneggiare chi avrebbe diritto ad un alloggio ma che di fatto resta bloccato in graduatoria.
Troppo basso anche il turnover, appena sotto al 3%, ovvero pochissime le assegnazioni dei nuovi alloggi. Il dato relativo alla permanenza media, con più di 800 nuclei su circa 2000 che risiedono in modo continuativo da oltre 20 anni in un alloggio popolare, denota l’incapacità strutturale del sistema sociale, locale e regionale, di modificare la condizione economico-sociale degli individui.
Ribadiamo che questo sistema oggi, non crea incentivi per migliorare la propria condizione economica e che le politiche assistenzialiste non sono riuscite a creare valore e a permettere, come si spererebbe, un miglioramento delle condizioni tale da garantire agli individui di avere risorse sufficienti per poter trovare un altro luogo di residenza.
Altro elemento sul quale è evidente la contrarietà ideologica della maggioranza è quello relativo al rafforzamento del principio di anzianità di residenza a livello prima regionale e poi locale, per noi è evidente la necessità di individuare metodi e pratiche per premiare individui, di qualsiasi nazionalità, che facciano però da tempo parte della comunità ravennate e che qui abbiano in passato prodotto redditi, versato tasse e tributi, andando quindi ad aiutarli in un eventuale momento di difficoltà.
È impensabile che chi risiede a Ravenna da molti anni si trovi bloccato in graduatoria perché altri individui arrivati da pochi mesi sul nostro territorio occupano i loro posti negli alloggi ERP.
Questi sono solo alcuni degli elementi emersi dalla commissione tenutasi venerdì 11 novembre che ci hanno portato a valutare la necessità di integrare il documento che avevamo presentato.”