Non più tardi di due mesi fa il direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi, Riccardo Severi, denunciava le gravi difficoltà che il comparto dell’essiccazione e disidratazione di erba medica e foraggi stava affrontando a causa dei forti rincari dei costi energetici.
Oggi, con l’approssimarsi della stagione dello sfalcio del primo taglio la situazione, se possibile, si è ulteriormente complicata anche a causa del conflitto che nel frattempo è esploso in Ucraina.
“In questo periodo dell’anno e in coincidenza con il ciclo produttivo dell’erba medica – spiega Riccardo Severi – tra produttori e trasformatori si crea da sempre una sinergia ideale per ottenere un ottimo prodotto da commercializzare, posto che le temperature ambientali non consentono ancora un processo di asciugatura ed essiccazione capace di garantire i più alti livelli di qualità in termini di fibra altamente digeribile da fornire agli animali. Questo processo però prevede un notevole dispendio di energia, che con i costi attuali sta inevitabilmente mettendo in crisi le imprese”.
AIFE/Filiera Italiana Foraggi (www.aife.eu) conta tra i suoi associati circa una trentina di impianti di essiccazione e disidratazione di erba medica e foraggi per una produzione complessiva annua che si aggira intorno a 1 milione di tonnellate, il 60% del quale destinato all’export. Un quantitativo che quest’anno potrebbe conoscere una contrazione anche a causa di una domanda in crescita e di una disponibilità di prodotto, sia in Italia che nel resto del mondo, molto inferiore alle attese.
“Stiamo assistendo a un andamento di mercato in cui tutti gli equilibri da sempre conosciuti sono saltati – continua Severi – le dinamiche stesse che regolano questo andamento appaiono sconosciute ed è evidente che in una situazione di questo tipo anche la più semplice programmazione produttiva è impossibile. Se nel primo semestre dello scorso anno eravamo in grado di soddisfare il mercato grazie a una domanda contenuta e a magazzini pieni, esattamente un anno dopo la situazione è totalmente ribaltata: da agosto 2021 abbiamo iniziato ad assistere a un aumento della richiesta di foraggio essiccato e disidratato che non si è mai arrestata fino ad arrivare ai giorni nostri con stock quasi esauriti e produzione, sia a livello nazionale che europeo, particolarmente contenuta”.
Per individuare le migliori soluzioni che possano tentare di impattare il meno possibile sui conti delle aziende associate, AIFE/Filiera Italiana Foraggi si è affidata a una primaria Società di consulenza che ogni mese effettua studi ed elabora proiezioni attendibili per intercettare l’andamento dei mercati e indirizzare gli acquisti di energia. Perché, nonostante le quotazioni dell’erba medica essiccata e disidratata viaggino da alcune settimane stabilmente a 300euro/tonnellata, i costi energetici e la carenza di prodotto non riescono a dare sufficiente respiro alle aziende.
“Almeno l’80% dei nostri associati ha saputo guardare avanti e negli anni si è dotato di moderni impianti fotovoltaici che oggi si rivelano particolarmente preziosi nel contenimento delle spese energetiche legate all’essiccazione e alla disidratazione dell’erba medica e dei foraggi – puntualizza Riccardo Severi – ciononostante, in uno scenario che spesso appare schizofrenico, contrassegnato da aumenti di prezzi che non trovano una giustificazione se non in forme di speculazioni molto spregiudicate, abbiamo voluto avvalerci di uno strumento scientifico autorevole che attraverso riconosciuti studi di statistica ci indirizzi verso quelle soluzioni in grado di calmierare i prezzi energetici da sostenere. È così emerso che una delle strade da percorrere è rappresentata dalla possibilità di rivolgerci alle società energetiche di piccole-medie dimensioni per stipulare contratti di fornitura a breve termine e riuscire così a spuntare prezzi più vantaggiosi. Si tratta di un’operazione che gli associati interessati devono affrontare insieme, per questo ci stiamo attrezzando per formare un gruppo che possa confrontarsi con broker o professionisti del settore per ottenere le migliori condizioni. Purtroppo stiamo combattendo contro numerosi eventi avversi: non ultimo il clima con l’inverno molto mite appena passato, una condizione certo non favorevole per ottenere la miglior resa in termini qualitativi del primo taglio di erba medica e foraggio che a breve effettueremo”.