Si è concluso il viaggio dei 95 studenti delle Scuole Marri-S.Umiltà, accompagnati da dieci docenti, a Malta, nel contesto del progetto di Erasmus+ della Comunità Europea al quale l’istituto aveva partecipato con il supporto di Fidae e della scuola S.Maria Ausiliatrice di Roma, capofila del progetto.
Dal 22 al 26 aprile, 38 giovani della scuola elementare e 57 della scuola media sono volati a La Valletta per partecipare a diverse attività di studio e scambio studentesco. L’iniziativa, che si aggiunge a quella formativa vissuta da parte di alcuni docenti, negli scorsi mesi, a Dublino e Barcellona, rappresenta il primo step di un finanziamento per la mobilità studentesca della durata di tre anni. Il viaggio ha registrato un grande entusiasmo da parte degli studenti per l’esperienza vissuta e una forte soddisfazione da famiglie e insegnanti.
Maddalena (3^ media): “Questo Erasmus la nostra vittoria personale sul Covid”
Prima esperienza di volo per Maddalena, studentessa di 3^ media che afferma: “L’esperienza più significativa che ho vissuto non è stata tanto la visita ad una città o ad un museo, ma il vivere tutto questo, compreso il mio primo volo, con i miei compagni. Quando ho iniziato a frequentare le scuole medie l’Italia è stata colpita dal Covid e non ho mai avuto realmente l’occasione di stare insieme ai miei compagni, se non sui banchi o con uno schermo a dividerci. L’Erasmus a Malta è stata la mia vittoria personale contro il Covid, perché sento di essere riuscita a vivere un’esperienza straordinaria, che ha compensato tutti i sacrifici fatti e le occasioni che non ho potuto cogliere in questi anni.”
Giacomo (3^ Media): “Ho imparato che viaggiare significa avere nuovi occhi e tornare a casa diversi da come si era all’inizio”
“Malta è stata un’esperienza ricca di emozioni, un insieme di bellezze che ho potuto vedere, gustare e provare. Ma quello che mi è piaciuto di più è stato viverle con i miei amici e non solo. Grazie a questa esperienza ho conosciuto nuove persone con cui non avevo mai parlato e con cui ora sono amico. L’amicizia non è una grande cosa, ma un milione di piccole cose. Malta è stata l’insieme di quei piccoli momenti così brevi, ma così piacevoli. In questa gita ho imparato a godermi la vita, ad apprezzare ogni singolo momento e ogni sorriso. Ho imparato che viaggiare significa avere nuovi occhi e tornare a casa diversi da come si era all’inizio. Non puoi comprare una bella esperienza, ma puoi comprare un biglietto aereo per Malta e vedrai che sarà la stessa cosa.”
I genitori: “Questo viaggio il più bel regalo che la scuola potesse fare ai nostri figli”
Anche Marco, genitore di Matteo Leone, un ragazzo che ha partecipato all’iniziativa, ha espresso soddisfazione per il progetto Erasmus+: “Il viaggio a Malta è stato il più bel regalo che la scuola potesse fare ai nostri figli; un viaggio che ha trasmesso felicità, serenità, libertà e soprattutto maturità. I ragazzi sono rimasti entusiasti e le maestre si sono dimostrate delle eccellenze da tenersi strette; il ricordo che rimarrà nei cuori e nelle menti dei nostri ragazzi, soprattutto dopo il periodo di restrizioni che hanno vissuto, sarà il motore per la loro ripartenza in un mondo “più normale” e un ottimo biglietto da visita per il loro ingresso nell’autonomia dei ragazzi grandi. Anche se per noi saranno sempre i nostri bambini, hanno dimostrato di essere cresciuti, oltre che fisicamente, anche a livello personale: e per questo occorre ringraziare le maestre e la scuola che ha saputo organizzare questa splendida esperienza!”
I docenti: “Occasione di sviluppare competenze in contesti nuovi e stimolanti”
“Queste esperienze hanno un valore educativo per i giovani perchè offrono loro una pratica opportunità di crescita e l’occasione di sviluppare abilità e competenze in contesti nuovi e stimolanti.” Affermano i docenti che hanno accompagnato i ragazzi in questa iniziativa “Per noi docenti è stata l’occasione di guardare i ragazzi da diverse angolature, scoprendone lati inediti, e di meravigliarci di fronte al loro entusiasmo, alla loro curiosità e alla loro voglia di partecipare. In un periodo in cui viviamo tra tante divisioni, abbiamo fatto un’esperienza di forte unione. Unione tra noi docenti e i nostri ragazzi, unione data dallo scambio, dal confronto è dal dialogo con una realtà diversa dalla nostra.”