La serata consente di conoscere anche la struttura della Bassa Romagna dedicata ai pelosi a quattro zampe e l’attività dei volontari per il benessere e la tutela degli animali.
I volontari di Enpa, al pari di tutte le associazioni attive sul territorio, sono impegnati a costruire una cultura del rispetto all’interno della relazione tra i gatti e le persone.
Il territorio dei Comuni dell’Unione della Bassa Romagna, al pari di molti altri luoghi, continua a registrare un elevato numero di abbandoni di cuccioli, che fanno retrocedere a livelli molto bassi quanto attiene al benessere e alla tutela degli animali. Cucciolate nate in casa a causa di mancate sterilizzazioni che vengono puntualmente abbandonate sul territorio creando nuovi randagi. Purtroppo sono sempre i comportamenti umani a creare problemi e non quelli degli animali.
La diffusa convinzione che i gatti siano in grado di procurarsi il cibo autonomamente, che guariscano senza bisogno di cure, che le femmine siano destinate a partorire almeno una volta rende la strada da percorrere ancora molto lunga e denotano una mentalità arretrata per quanto riguarda le esigenze degli animali e le cure di cui necessitano. Nonostante ci siano i mezzi per avere le necessarie informazioni sulle necessità e la corretta gestione dei felini continua a crescere l’ignoranza.
I nostri dati, già da molti anni, confermano il grande disagio e l’enorme sofferenza a cui sono costretti i piccoli felini. Quotidianamente riceviamo segnalazioni di gatte denutrite e di cuccioli che scorrazzano sulle strade senza alcuna attenzione da parte dei proprietari. Il tragico destino di Nannarè, la micina rossa di appena due mesi investita e abbandonata sulla strada da chi l’aveva investita, è il lampante esempio di cosa accade quando gli animali, e in particolare i cuccioli, non vengono tenuti in sicurezza: immancabilmente finiscono uccisi sulle strade.
Una politica sensibile al benessere degli animali, possibile solo con la collaborazione delle istituzioni, delle forze dell’ordine – le uniche che possono intervenire in caso di maltrattamento da parte di privati – e dei cittadini deve innanzitutto intervenire sensibilizzando sul tema della sterilizzazione.
La sterilizzazione, infatti, non è ancora percepita come una prassi rivolta al benessere degli animali. Poco diffusa nella cultura delle persone, ha come conseguenza diretta la tendenza ad abbandonare l’animale domestico al suo destino, senza che ce ne si prenda cura in modo adeguato. La sterilizzazione non è un atto di violenza nei confronti degli animali, come spesso erroneamente si ritiene, ma piuttosto un intervento teso al loro benessere; effettuata da medici veterinari in assoluta sicurezza, non comporta alcuna sofferenza, ma al contrario produce effetti benefici sulla loro vita. Le femmine non sono sottoposte a continue gravidanze con tutti i rischi che queste comportano, compresa la morte per parto, i maschi non contraggono malattie come la FIV e la FELV, non rischiano incidenti durante il loro peregrinare nei periodi degli amori. Una maggiore diffusione della sterilizzazione comporterebbe un aumento del benessere degli animali, una drastica riduzione delle cucciolate con conseguente cessazione dell’abbandono di cuccioli di pochi giorni o settimane. La sottrazione di un cucciolo alla mamma, l’unica che gli può fornire protezione e cibo, infatti, significa una morte certa per infezioni larvali, fame, assideramento, predazione da parte di altri animali.
L’appuntamento è per mercoledì 24 Luglio a Bizzuno dalle 20 alle 22.30.