Meet up Ravenna in Movimento – Amici di Grillo e Casaleggio interviene sulla nuova proroga concessa dal Comune di Ravenna ai capannisti: “la quarta da quando venne approvato il “regolamento capanni”.

“E con questa terza proroga, siamo arrivati a 4 anni di delazione concessa ai capannisti per regolarizzare i propri capanni. Siamo di fronte ad una situazione paradossale dovuta, evidentemente, ad un regolamento fatto male, o meglio, redatto senza la giusta co- pianificazione con tutti gli enti sovraordinati”.
“Si sta navigando a vista” evidenziano dal Meet up. “L’amministrazione sta cercando ora di approfondire i temi e di studiare dei percorsi che portino ad una riqualificazione, ma perché non si è fatto prima della stesura del regolamento? Come è stato possibile far partire una riqualificazione di aree naturali e paesaggistiche di importanza vitale per il nostro territorio senza essersi chiesti se la strada che stavamo imboccando era quella giusta?
Questa incertezza sta mettendo in difficoltà i tecnici e i capannisti virtuosi, che vorrebbero mettersi in regola. Il rischio concreto è quello di perdere di vista lo scopo principale su cui tutti, capannisti compresi, concordiamo, ovvero avere capanni in regola e riqualificati, ma anche di vedere demoliti i capanni “abusivi”.
Per tentare di uscire da questo “en-passe, con una prima variante nel 2017 si sono scomputate dal calcolo dei metri quadri le tettoie, in contrapposizione ad ogni logica normativa edilizia, ed ora comincia a circolare in consiglio comunale l’ipotesi di autocertificarsi la riqualificazione del capanno, soluzioni aberranti che non condividiamo, ma soprattutto che, se non regolamentate attentamente, potrebbero portare ad un ulteriore incertezza.
Il presidio ambientale e paesaggistico, nonché la regolarizzazione, deve rimanere in capo agli enti preposti. In questi anni l’unica voce contraria a questo tipo di regolamento è stata etichettata come “rompiscatole” o “contraria ai capannisti”, ma ora  – concludono dal Meet up Ravenna in Movimento – si comincia a capire come una corretta valutazione delle problematiche, avrebbe potuto portare a migliori risultati. Nessuno è contrario al capanno da pesca regolare e riqualificato ma di questo passo, se non si cambierà mentalità, si finirà non solo per non migliorare niente, ma anzi si manifesterà una situazione in cui vincerà l’irregolarità e l’abusivismo. La promesse politiche devono lasciare il passo alla normativa, e solo cosi’ si potranno avere risultati concreti”.