Pronti a ripartire alla scoperta delle energie – e dei sogni – dei più giovani? Anche quest’anno Ravenna Festival incontra i ragazzi che hanno risposto all’invito di Cristina Mazzavillani Muti per prendere parte al percorso “Alla scoperta delle energie creative della Romagna”. Per il terzo anno consecutivo il Teatro Alighieri, luogo simbolo della città e del Festival, diventa uno spazio per mettersi in gioco, ricevere suggerimenti e consigli, condividere la propria passione con la Direzione del Festival ma anche con il pubblico che avrà libero accesso alle audizioni, in programma dal 20 al 24 maggio, indicativamente dalle 14 alle 19.
Mentre la XXX edizione della manifestazione si prepara a salpare “per l’alto mare aperto”, con un ricco calendario di eventi in programma dal 5 giugno al 16 luglio, il Festival continua a disegnare la mappa della creatività attraverso lo sguardo dei più giovani. Il percorso, non finalizzato al costituirsi di un cast o al conferimento di premi, è infatti prima di tutto un censimento delle giovani energie del territorio, nella consapevolezza che questi cinque giorni di incontri sono per i ragazzi una possibilità di farsi conoscere, ma anche una preziosa opportunità per la Città e il suo Festival di scoprire e apprezzare un altro e sorprendente punto di vista sulle arti, quello delle nuove generazioni.
Singoli e gruppi – iscritti senza preselezione, dagli 8 ai 18 anni – si esibiranno senza limiti alle discipline artistiche presentate né ai contenuti. Sono armati di violino, viola, violoncello, chitarra classica o elettrica, trombone, sassofono o flauto traverso, pronti a definire il ritmo sulla batteria o al pianoforte, danzare sulle punte o nelle scarpe da tip tap, sfoderare le loro mosse di hip hop o di street dance; hanno scelto il canto o il canto lirico, la ginnastica ritmica, la performance multimediale, la scrittura o la recitazione; oppure hanno combinato due o più di queste discipline.
“Mettere in campo queste energie è il sistema più fecondo per lavorare in seno alla nostra comunità, sottolinea Cristina Muti, e voglio continuare questo percorso, che in modi diversi ha sempre accompagnato il mio modo di essere. Un Festival che voglia essere un punto di riferimento per tutti coloro che amano la musica e l’arte non vive soltanto di grandi interpreti internazionali e grandi produzioni, ma anche di sensibilità e attenzione per quelle giovani energie creative che germogliano proprio sotto i nostri occhi”. Energie che non solo germogliano, ma crescono: chi ha già partecipato nel 2017 e/o 2018 ha potuto tornare a iscriversi, in questo caso senza il limite dei 18 anni, un’occasione per valutare il cambiamento.