“La nomina, giunta dal governo, del presidente Bonaccini, a commissario straordinario per il rigassificatore in Emilia-Romagna, è un atto fondamentale, il nostro paese si appresta così ad attuare misure concrete e strutturali per la progressiva autosufficienza energetica e accelerare la transizione ecologica, e a dare risposte rapide al fabbisogno di energia delle famiglie e delle imprese”.
Questo il commento di Giorgio Guberti commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna alla nomina di Bonaccini che aggiunge”questa nomina riconosce l’impegno e l’attenzione della Regione e del suo presidente al tema del fabbisogno energetico che, insieme agli effetti della pandemia e del conflitto ancora in corso, è il principale ostacolo al consolidamento di quella ripresa economica di cui ha bisogno il nostro territorio e tutto il sistema paese. A questo importante risultato devono ora seguire misure concreteper accelerare lo sfruttamento dei giacimenti di gas sulla nostra costa e aumentare la quota di gas nazionale disponibile”.
A poche settimane dall’incontro nella sede della Regione con il ministro Cingolani. la nomina Governativa del governatore Bonaccini accoglie di fatto la disponibilità dell’Emilia-Romagna a diventare hub nazionale per il gas, grazie al porto di Ravenna, dotato di infrastrutture a mare, al largo dalla costa, in grado di accogliere navi che trasportano gas liquefatto, procedere allo stoccaggio e alla sua rigassificazione, oltre che del collegamento a terra per la successiva immissione nella rete di distribuzione italiana.
“La presenza di un rigassificatore antistante al porto di Ravenna rappresenterà quindi una infrastruttura al servizio dell’intero paese e non solo del territorio regionale” osserva Giorgio Guberti commissario straordinario dell’Ente camerale ravennate che aggiunge; “non dobbiamo dimenticare che il gas si trova proprio sotto il nostro mare e che implementare e diversificare le fonti produttive e di approvvigionamento è strategico. Da tempo la Camera di commercio aveva espresso la propria preoccupazione per l’affossamento del settore off-shore e la conseguente dipendenza energetica dall’estero causata dalle scelte del Governo, scelte subite e non sempre condivise dalle Istituzioni, dai Sindacati, delle Associazioni di categoria e delle imprese del settore rappresentate dal ROCA che più volte hanno segnalatogli effetti disastrosi del blocco delle prospezioni voluto dal Governo. Ravenna vanta un’industria di tecnologie per la ricerca e lo sfruttamento dei giacimenti al top nel mondo per innovazione e sicurezza, per questo deve essere non solo la città che ospita un rigassificatore ma può diventare la città della transizione, in una visione di lungo periodo sul futuro energetico e industriale del nostro Paese, sfruttando le risorse naturali e pulite che sono a disposizione e la grande competenza e know how tecnologico sviluppato dalle aziende ravennati che operano in questo settore. In attesa del giudizio di ammissibilità sull’emendamento presentato dai senatori Stefano Collina (PD) e Claudia Porchietto (FI) volto, con una modifica al decreto sul Pnrr, a consentire il rilascio di nuove concessioni di coltivazione in zone di mare poste fra 9 e 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette, riprendo l’appello del sindaco Michele de Pascale per i quattro SI sull’energia: non solo il rigassificatore galleggiante, Ravenna può essere la sede di un parco eolico offshore, del sistema CCUS per captare la CO2, tutti interventi che insieme alla ripresa delle attività estrattive possono spingere la transizione ecologica in nome della sostenibilità e della sicurezza ambientale”.