Integrare la sanità con il territorio e le comunità. È il Punto di primo intervento di Cervia raccontato nell’approfondimento “La sanità per la comunità”. Dopo quello dedicato agli Ambulatori a bassa complessità di Ferrara e Comacchio, l’Agenzia di Informazione e comunicazione della Giunta regionale dedica un nuovo speciale, online da oggi sul sito della Regione, a come cambia la sanità in Emilia-Romagna.
Avviato nel settembre 2020 dall’Ausl Romagna come esperienza pilota per la gestione dei codici a bassa complessità, il Punto di primo intervento di Cervia, dove ci si prende cura delle patologie meno gravi, registra 12mila accessi nel periodo estivo. Infatti, è ormai un punto di riferimento anche per i tanti turisti che affollano la località romagnola per le vacanze.
Un passo avanti nel percorso per innovare la sanità dell’Emilia-Romagna, a partire dalla riforma dell’emergenza-urgenza, con l’obiettivo di creare la rete regionale dei CAU (Centri Assistenza e Urgenza) nei quali gestire i casi a bassa complessità, intercettandoli e gestendoli nel territorio, riducendo gli accessi nei Pronto soccorso dei grandi ospedali.
A spiegare come funziona il Punto di primo intervento, che è attivo 24 ore su 24 tutto l’anno nella Casa di comunità, sono Mauro Marabini, direttore del Dipartimento Cure Primarie e Medicina di Comunità Ravenna, Roberta Mazzoni, direttrice del Distretto di Ravenna, Katia Prati, referente per la direzione infermieristica dell’Ambito di Ravenna, Francesco Sgarbi, medico di continuità assistenziale del Ppi, e Lucia Menichelli, infermiera del Ppi.