Le decine e decine di frane e smottamenti generati dall’ondata di maltempo abbattutasi sulle colline e le zone di montagna del Ravennate hanno isolato fattorie, allevamenti e campi mettendo a repentaglio la tenuta ambientale ed occupazionale di un territorio già di per sé fragile.
In molte località dell’Appennino, in particolare tra Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella, le frane hanno interrotto le strade rurali e cancellato completamente ettari di coltivazioni, dal grano ai vigneti ma anche interi frutteti. A distanza di cinque giorni abbondanti dal devastante evento meteorologico, si segnalano ancora aziende agricole e allevamenti irraggiungibili ed isolati con animali, come nel caso dei bovini e gli ovini del giovane allevatore Marco Unibosi di Casola Valsenio, alimentati solo grazie alla consegna aerea di fieno da parte dell’Aeronautica Militare e interi raccolti destinati a marcire nell’abbandono per l’impossibilità da parte degli imprenditori agricoli di arrivare fisicamente nei campi.
Nelle campagne colpite dalla furia della pioggia si contano danni per centinaia di milioni di euro, secondo quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ondata di maltempo che ha interessato l’intera provincia.
La situazione della collina è drammatica – commenta il Presidente di Coldiretti Ravenna Nicola Dalmonte – è necessario intervenire rapidamente innanzitutto per ripristinare i collegamenti poi per ristabilire la sicurezza idrogeologica del territorio investendo in prevenzione altrimenti rischiamo di perdere per sempre un ecosistema già fragile e il patrimonio rappresentato dai suoi custodi, ossia i tanti imprenditori agricoli che hanno salvato queste terre dallo spopolamento e dall’abbandono. Occorre dunque non lasciarli soli – conclude Dalmonte – e aiutarli affinché possano salvare le loro attività impedendo che l’intera economia delle aree montane, una ricchezza costruita sulla fatica quotidiana di generazioni di imprenditori agricoli e allevatori, sparisca nel silenzio”.