Il Pd ha presentato proposte ed emendamenti al Decreto Legge 61 sull’emergenza alluvione e al Decreto Figliolo. Le mozioni principali riguardano gli indennizzi al 100% per famiglie e imprese, passando da 120 milioni a 700 nel 2023; chiedono risorse triennali per coprire i danni alle infrastrutture così come indicato dalle reti territoriali, dalle imprese, dalle parti sociali, dagli enti locali e dalla Regione; sostengono il coinvolgimento della Regione e degli enti locali come soggetti attuatori.
«Il governo – ha detto il segretario del PD Alessandro Barattoni – si è presentato con grandi promesse, ancora non seguite dai fatti. Ci sono stati ritardi inspiegabili sia nelle decisioni politiche che negli stanziamenti che al momento prevedono risorse assolutamente insufficienti.
Di conseguenza i territori aspettano ancora certezze per la ricostruzione. Apprezziamo la visita del generale Figliuolo ma ci auguriamo che dal prossimo incontro emerga con maggiore chiarezza se e quanti soldi avrà a disposizione. Grazie al lavoro svolto dai nostri parlamentari in raccordo con il partito e gli enti locali, ora il governo può dimostrare se vuole davvero passare dalle promesse ai fatti.»
Nel merito si tratta di emendamenti presentati dagli onorevoli Bakkali, Braga, Gnassi, Rossi, Simani e Vaccari. Lunedì inizierà la votazione.
«Dopo settimane di incertezze e ritardi – ha dichiarato l’onorevole Ouidad Bakkali – arriviamo alla prova dei fatti e dove misureremo in termini di tempo e risorse le reali intenzioni di questo Governo su quanto accaduto in Romagna e la concretezza delle parole e delle promesse.
Sono molto soddisfatta del lavoro che abbiamo fatto come Partito Democratico nella fase emendativa, grazie al continuo raccordo e ascolto con i territori, la Regione ER, le parti sociali e il tessuto economico. I margini per migliorare il decreto e rispondere davvero su quanto chiedono i territori sono molto ampi e richiedono volontà politica e senso di responsabilità, oltre che una conoscenza profonda dei territori colpiti.
Indennizzi al 100% per chi ha subito danni, noi lo abbiamo scritto nero su bianco e chiediamo che la maggioranza si esprima approvandolo e portando quindi il fondo dai 120 milioni inseriti a 700, soglia minima per rifondare quanti hanno perso molto o tutto e chiedendo di inserire anche i beni mobili e mobili registrati come le automobili che in questo territorio le persone hanno perso a migliaia. Abbiamo chiesto più risorse e che venga aumentato sul triennio 23-24-25 avvicinandoci il più possibile alla cifra dei 9 miliardi di danni subiti un questa Regione. Sul Commissario abbiamo chiesto che il mandato sia prolungato ad almeno tre anni, perché questo incarico annuale crea incertezza e risulta incomprensibile e sbagliato in un ottica di progettazione e programmazione degli interventi. Un altro aspetto che abbiamo più volte sollecitato e sul quale proponiamo un emendamento importante è quello del sostegno ai Comuni, su cui sia il DL 61 che il DL ricostruzione fa ricadere attività amministrativa e gestionale che con le risorse umane oggi presenti nei Comuni, soprattutto quelli più piccoli sarà impossibile svolgere.
Massima attenzione abbiamo posto sul comparto agricolo su cui siamo intervenuti chiedendo che vengano ricompresi anche i terreni e gli impianti delle imprese agricole che hanno subito danni, oltre a chiedere che vengano ricompresi tra i beneficiari della cassa integrazione anche i lavoratori.
Infine con specifici emendamenti ho chiesto che venga incluso nel riparto dei fondi per il ripristino dei danni anche il sistema integrato 0-6 anni. Sempre per la scuola ho chiesto maggiore flessibilità sulle risorse e che vengano derogati i numeri minimi e massimi per la composizione delle classi, perché non è tollerabile che dopo quanto accaduto si rischi anche di perdere classi nelle scuole. E infine ho depositato un emendamento che ho dedicato ai giovani e giovanissimi volontari che si sono adoperati per spalare fango e aiutare le persone in difficoltà chiedendo che a questi vengano riconosciuti crediti formativi, perché la solidarietà e il senso civico devono essere premiati e riconosciuti perché la ricostruzione delle comunità passa anche da questi segnali di speranza che in quelle ore è stato incarnato dai ragazzi e dalle ragazze.
Questo il lavoro che consegniamo al governo – conclude Bakkali – e sul quale ci aspettiamo segnali concreti e velocità per mettere nelle condizioni il Commissario e i territori colpiti di avere risorse e strutture operative per rialzarci presto e sostenere famiglie e imprese.