La segretaria del Partito Democratico ha chiuso la Festa Nazionale al Pala De André a Ravenna lanciando la proposta di una mobilitazione nazionale per protestare contro il governo. In un lungo intervento durato oltre un’ora, la Schlein ha affrontato diversi temi che oggi vedono contrapposti maggioranza e opposizione in Parlamento. A cominciare dal tema del lavoro e del salario minimo. L’esempio più volte citato dalla Schlein in questi giorni è legato ai rider delle consegne a domicilio. La segretaria è poi tornata a parlare di alluvione e di cambiamento climatico, di negazionismo da parte di alcuni esponenti del centrodestra, e di povertà climatica, con una buona fetta di popolazione che è impossibilitata a sfuggire dai 40°C estivi al contrario di qualche dirigente di partito. Una polemica ovviamente collegata anche all’abolizione del reddito di cittadinanza.
I cambiamenti climatici porteranno anche ad un inasprimento dell’emergenza migratoria, sulla quale non sono mancate le critiche. Così come sulla riduzione della spesa sanitaria.
Sulla guerra in Ucraina, Schlein ha confermato il sostegno del Partito Democratico all’Ucraina, parlando però tuttavia anche di un partito legato ai valori della pace. Legata alla guerra anche la questione dei diritti civili: Schlein ha citato le donne iraniane che il 16 settembre torneranno in piazza e la morte di Giulio Regeni. La leader del Pd è tornata a chiedere più diritti anche per le donne italiane che lavorano, un congedo parentale più ampio per favorire le famiglie, e un inasprimento della lotta alla violenza contro le donne, ma non attraverso misure repressive, bensì mediante interventi a contrastare le strutture maschiliste della società, i pregiudizi sul possesso del corpo della donna, migliorando l’educazione alle differenze.
Tante le personalità che la segretaria ha voluto omaggiare dal palco del Pala De André: Liliana Segre, Michela Murgia, Romano Prodi, Aldo Moro.