Nella giornata di venerdì è scoppiata una nuova polemica attorno alla campagna elettorale di Faenza. Una candidata al consiglio comunale del centrodestra si è infatti presentata davanti alla scuola Carchidio-Strocchi per distribuire agli alunni penne del candidato sindaco Paolo Cavina con lo slogan: “Paolo Cavina Sindaco”. La donna è stata ripresa duramente da alcuni presenti che le rimproveravano la scelta di far campagna elettorale sfruttando la buona fede dei bambini, che avrebbero poi portato le penne a casa ai genitori, senza per di più rispettare le norme anticoronavirus che proibiscono, a bambini e studenti, a tutti, di prestarsi oggetti, onde evitare eventuali contagi.
L’episodio è stato denunciato direttamente da un’insegnante della scuola sulla pagina Facebook del candidato Cavina.
“La scuola non si compra. È il luogo dell’educazione libera ed aperta” ha affermato Luigia Carcioffi (Faenza Coraggiosa) oggi alla stampa.
La si può criticare nel bene e nel male ma rimane ed è un punto fermo dove i nostri bambini e ragazzi imparano l’uguaglianza, dove la conoscenza entra nella vita e cerca di essere al loro fianco per crescere uomini e donne critici, aperti e liberi.
La scuola oggi ha bisogno di “fiducia”, di “sorrisi” di “ispirazioni buone e positive” e non per ultime di azioni pratiche e di risposte che una buona politica deve saper dare! La scuola mai come ora non serve ad imparare nozioni o date ma per cercare verità e libertà.
Don Sturzo diceva: “due cose mancano alla scuola in Italia: libertà e mezzi; ma i mezzi senza libertà sarebbero sciupati; mentre con la libertà si riuscirebbero anche a trovare i mezzi.”
L’obiettivo oggi è quello di crescere persone capaci di fare cose nuove e di guardare positivamente verso il futuro! E’ tempo per la politica di dare risposte vere e di qualità! Faenza Coraggiosa guarda la scuola come luogo in cui vivere la diversità e l’inclusione, in cui costruire nuove forme di partecipazione e collaborazione, in cui investire in nuovi spazi e propone tavoli permanenti di confronto in cui tutte le parti siano coinvolte.
Usiamo le penne per rinnovare patti di alleanza tra scuola famiglia e società! Usiamo le penne per impegnarci a sottoscrivere buoni programmi!”
Dal canto suo, il candidato del centrosinistra Massimo Isola ha definito il gesto “da irresponsabili”: “Per due mesi non hanno detto una sola parola sulla scuola. Mesi complicati in cui, non senza difficoltà, a tutti i livelli si stava facendo ogni sforzo possibile per far ripartire la scuola in presenza e per questo, ancora un volta, voglio ringraziare insegnanti, personale scolastico, genitori e famiglie. Un vuoto davvero assordante.
Ora, dopo che abbiamo cercato di spiegare ai bambini e ai ragazzi che a scuola, causa Covid, non ci si possono scambiare penne e oggetti personali, succede questo”.
“Fanno pena gli ‘indignati speciali’ del centrosinistra. Hanno sollevato una gran bufera, una tempesta in un bicchier d’acqua per qualche penna che una candidata ha distribuito all’esterno di una scuola (dove dovrebbe essere possibile farlo visto che anche altri distribuiscono materiale)”.
A rispondere al centrosinistra è Annalisa Zama, candidata nella lista Insieme per cambiare, all’interno della coalizione di centrodestra:
“Dopo l’intolleranza diffusa dalla coalizione del candidato Isola del Pd in campagna elettorale, dopo i post contro le donne, oggi la stessa coalizione di centrosinistra se la prende di nuovo con una donna la cui colpa, probabilmente, è quella di essersi candidata con il centrodestra. Ad accendere la miccia è stata la reazione di una insegnante che, all’esterno di una scuola, si è infuriata e ha commentato in modo offensivo il fatto che la collega candidata distribuiva, a mio avviso legittimamente, penne gratuite con il nome del candidato sindaco sostenuto dalla lista Insieme per cambiare. L’insegnante può certamente esprimere il proprio parere, ma perché caricarlo di tanto astio? Forse l’intolleranza ideologica ha superato anche i limiti del vivere civile, consentendo a esponenti del PD e di forze alleate di insultare una candidata perché di centrodestra? So che non è il primo caso di candidate anche di origine straniera insultate pesantemente perché in lista con forze del centrodestra, ma voglio dire a questi signori del centrosinistra che tutte noi siamo fiere di aver scelto la parte politica, a nostro avviso, più giusta e concreta per amministrare Faenza. E che sia così lo dimostra questa reazione per motivi così futili. Vogliamo sentirci finalmente libere di esprimere le nostre opinioni in un paese democratico che dovrebbe rispettare le diversità”
La dirigenza della Lega ha invece voluto prendere le distanze da quanto accaduto. Secondo il racconto di alcuni testimoni, infatti, la responsabile del gesto indossava una mascherina con sopra il simbolo della Lega: “Ne abbiamo distribuite tante in questa campagna elettorale. Se qualcuno indossa una mascherina col simbolo della Lega, non vuol dire che sia per forza una candidata della Lega. Noi, in questa campagna elettorale, abbiamo vietato ai candidati della Lega di presentarsi davanti alle scuole”.
Un divieto ribadito in questi giorni, alla riapertura degli istituti.