Cgil, Cisl, Uil, in vista dell’imminente appuntamento elettorale per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale di Ravenna, hanno inviato un documento a tutti i candidati a sindaco per porre alla loro attenzione le tematiche che ritengono particolarmente importante affrontare per favorire il lavoro, lo sviluppo e l’inclusione sul territorio.
“Le trasformazioni in atto (digitale, climatica, demografica) sommate agli esiti e alle accelerazioni della pandemia – spiegano i segretari territoriali di Cgil, Cisl, Uil, rispettivamente Marinella Melandri, Roberto Baroncelli e Carlo Sama – determinano l’esigenza di riprogettare il futuro del territorio sulla base di obiettivi condivisi: sviluppo economico in grado di generare nuova occupazione di qualità; contrasto e riduzione delle disuguaglianze; qualificazione del sistema economico produttivo; inclusione sociale; sostenibilità ambientale, economica e sociale. Ognuno di questi obiettivi trova una declinazione nel Patto Regionale per il Lavoro ed il Clima che rappresenta la cornice strategica e metodologica, ampiamente condivisa fra parti sociali e istituzioni, attraverso la quale scegliere le priorità e orientare gli interventi e gli investimenti. Anche a Ravenna occorre aprire una fase di confronto coerente con quegli obiettivi, per realizzarne una declinazione territoriale, dando vita ad un confronto costante sulle scelte strategiche durante tutto l’arco temporale del mandato, confermando e rafforzando gli accordi e i protocolli esistenti”.
Secondo Cgil, Cisl, Uil, Ravenna deve esercitare un ruolo attivo che favorisca il coordinamento istituzionale nell’intera provincia, in particolare sugli elementi di qualificazione del sistema economico, produttivo e sociale che necessitano di bacini territoriali più ampi rispetto ai confini comunali, a partire dalla sicurezza sul lavoro, la legalità, gli appalti. “In particolare serve una governance partecipata degli interventi finanziati attraverso il PNRR ed i fondi strutturali europei – commentano i sindacati -. In questo contesto va rafforzata la funzione strategica pubblica del sistema delle autonomie locali e vanno consolidate forme di gestione associata e collaborazione fra istituzioni per favorire l’integrazione fra gestori di servizi pubblici”.
Il documento di Cgil, Cisl, Uil riassume per punti i temi fondamentali per il futuro del territorio: occupazione stabile, sicura e di qualità, legalità, sanità e sociale, gestione del territorio ed abitare, sviluppo, infrastrutture e mobilità.
La salvaguardia dell’occupazione esistente, la creazione di nuova occupazione, la riconversione professionale di chi rischia di essere espulso dal mercato del lavoro devono orientare le scelte di qualificazione del sistema produttivo, selezionando gli investimenti pubblici e privati in una logica di creazione di valore per il territorio, che si traduca in lavoro stabile qualificato, tutelato e sicuro. Lo sblocco generalizzato dei licenziamenti sarà il primo banco di prova della volontà e della capacità del sistema territoriale di agganciare la ripartenza senza lasciare indietro nessuno.
Serve un protocollo sugli appalti privati che sancisca il presupposto della responsabilità sociale dell’impresa, l’accorciamento delle filiere, le responsabilità su salute e sicurezza, le corrette applicazioni contrattuali al fine di operare una selezione qualitativa degli operatori economici del territorio.
Analogamente è necessario un patto territoriale per la salute e la sicurezza nei posti di lavoro, accompagnato da investimenti sulle dotazioni, in particolare di personale, degli organi ispettivi affinché i controlli possano essere efficaci e tempestivi.
Il sistema territoriale deve essere consapevole e respingente verso ogni possibilità o tentativo di penetrazione della criminalità organizzata e verso ogni pratica elusiva: serve un impegno costante al Tavolo della legalità, coordinato dalle istituzioni.
In ambito sanitario va assicurato l’indirizzo istituzionale sulla governance e sulla programmazione sanitaria nell’ambito della Conferenza Territoriale Socio sanitaria della Romagna, bisogna continuare ad investire sull’ospedale di Ravenna, in termini strutturali e di professionisti ed è necessario dare gambe alla sanità territoriale. Oltre a realizzare le case della salute (o case di comunità) coprendo tutto il territorio comunale, bisogna prevedere la presenza di un Ospedale di Comunità, per realizzare percorsi appropriati ospedale/territorio.
Bisogna organizzare una presa in carico integrata, sociale e sanitaria, attraverso punti di accesso unici, una centrale operativa h 24 per la gestione dell’assistenza a domicilio, sistemi a risposta istantanea per soggetti con disabilità/cronicità in carico al servizio, sfruttando maggiormente l’innovazione tecnologica e la telemedicina ed affrontando la carenza di medici di base.
Altro tema centrale è quello del miglioramento energetico, ambientale e sismico di tutti gli edifici pubblici e privati; il patrimonio pubblico, compresa l’edilizia popolare e sociale, deve essere oggetto un piano di riqualificazione.
Cgil Cisl Uil rivendicano una negoziazione preventiva sulle scelte strategiche necessarie a costruire il futuro del territorio: bisogna scegliere e selezionare ciò che può garantire una transizione sostenibile ed un futuro che collochi Ravenna all’avanguardia in termini di qualità dello sviluppo, valorizzando l’innovazione e le risorse pubbliche disponibili.
Serve quindi un Patto territoriale coerente col Patto Regionale per governare la transizione, a partire da politiche energetiche realistiche che sappiano contemperare sostenibilità ambientale, economica ed occupazionale.
La promozione di cultura e turismo, declinati in una visione che propone chiavi di lettura del patrimonio storico, ambientale, paesaggistico, enogastronomico in una logica integrata e di destagionalizzazione, vanno calati in un modello improntato alla qualità, alla professionalizzazione ed alla continuità lavorativa degli addetti, garantendo legalità a tutela delle imprese e dei lavoratori.
Il Comune, attraverso i propri assetti organizzativi e riconoscendo le competenze del personale, deve essere in grado di orientare e sostenere l’iniziativa economica e di offrire servizi di qualità. Per questo servono dotazioni organiche adeguate ed un sistema di valorizzazione delle competenze. Inoltre, vanno realizzati rapidamente gli investimenti infrastrutturali necessari a connettere Ravenna alla rete ferroviaria e viaria regionale e nazionale, valorizzando il ruolo del porto e degli investimenti ad esso connessi. Parallelamente va incentivata e qualificata la mobilità pubblica, migliorando i collegamenti con il forese e favorendo il passaggio a forme di mobilità a basso impatto.