Prima degli effetti derivati dall’emergenza sanitaria nazionale e mondiale legata al Covid-19, continuava la frenata del settore delle costruzioni della provincia di Ravenna: secondo l’indagine sulla congiuntura, condotta dalla Camera di commercio di Ravenna in collaborazione con il sistema camerale dell’Emilia-Romagna, per il volume di affari dell’edilizia si è confermato il segno negativo anche nel quarto trimestre del 2019 ed ha fatto registrare una flessione pari a -1,9%, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Dopo la tendenza positiva avviatasi nel 2015 ed i buoni risultati conseguiti ancora nel 2017, già nel 2018 l’andamento medio annuo del fatturato provinciale del settore delle costruzioni dava segnali dell’inversione del trend; i quattro trimestri del 2019, con andamenti altalenanti ma tutti con segno negativo, non fanno altro che confermare la debolezza che sta caratterizzando il fatturato a prezzi correnti delle imprese edili della provincia di Ravenna.
I numeri elaborati, inoltre, hanno attestato che nell’ultimo trimestre del 2019, si è confermato l’andamento congiunturale positivo dell’industria delle costruzioni a livello regionale: nel periodo ottobre-dicembre 2019, infatti, è stato registrato un aumento del volume d’affari per il settore dell’edilizia dell’Emilia-Romagna pari a +0,8%, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
L’andamento medio annuo del fatturato provinciale, conferma la tendenza negativa del settore ravennate, portandosi al -2,2%. Per la regione, il 2019 si è chiuso con una crescita del volume di affari del settore della costruzioni emiliano- romagnolo solo dello 0,3%, rispetto al 2018; è il quinto anno di crescita, ma appare essersi molto indebolita, se la si confronta con il +1,7% riferito all’anno 2018, a causa dei diffusi segnali del generale rallentamento dell’attività.
Per l’emergenza legata al Covid-19, l’economia globale subirà una fortissima frenata e si presume colpirà maggiormente i settori già in sofferenza; a ciò si aggiunga lo stop dei cantieri edili e questo aumenta la preoccupazione per le pesanti implicazioni.
Queste informazioni messe a disposizione dal sistema camerale, forniscono notizie sull’andamento del settore prima della crisi sanitaria, da cui partire per gli approfondimenti necessari. I primi provvedimenti nazionali e regionali di distanziamento sociale, che hanno provocato subito ricadute economiche, sono stati introdotti dai primi giorni di marzo; l’impatto sui dati economici emergerà quindi proprio con gli indicatori congiunturali riferiti da questo mese in poi.
Quello che è sicuro è che le prospettive per il futuro sono piene di incognite.
Andamento rispetto al trimestre precedente Nel quarto trimestre dell’anno 2019, gli indicatori congiunturali valutati in forma di giudizio (stabilità, diminuzione, aumento) esprimono una sostanziale stabilità rispetto al trimestre precedente. Per la produzione, la stra-grande maggioranza delle imprese (79,5%) ha dichiarato di non aver osservato variazioni significative; il 10,7% delle imprese del campione ha rilevato un aumento, contro il rimanente 9,7% che ha segnalato una diminuzione, producendo quindi un saldo positivo pari a +1%.
Per il fatturato, scendiamo al 60,1% per le imprese che hanno registrato una stabilità; per questa variabile il 23,6% ha segnalato un incremento, contro il 16,3% che ha riportato una flessione delle vendite, generando un saldo positivo del +7,3%, in miglioramento rispetto a quanto espresso nelle rilevazioni riferite ai tre trimestri precedenti.
Per quanto riguarda la consistenza delle imprese attive, che costituiscono l’effettiva base imprenditoriale, al 31 dicembre 2019 il settore delle costruzioni conta 5.191 imprese iscritte al Registro Imprese di Ravenna, che rappresentano il 15,1% del totale delle imprese operative provinciali. Per quanto riguarda la forma giuridica, il 73,2% delle imprese edili ravennati è organizzata sotto forma di impresa individuale.
Rispetto alla stessa data del 2018, il numero totale delle imprese attive del settore è diminuito di 84 unità, pari a -1,6% in termini percentuali. Nel trimestre in esame, l’andamento in termini di variazione percentuale, risulta peggiore rispetto a quello regionale ( -0,4%) ed anche a quello nazionale ( -0,3%).
In un confronto temporale più ampio ed in particolare negli ultimi 5 anni, il calo del settore è risultato di 412 unità, pari a -7,4%; in particolare sono diminuite di 221 imprese le attività di costruzioni di edifici (-16,9%) e di 169 unità le attività di costruzione specializzate (-4%). Anche il piccolo gruppo di ditte che svolgono attività di ingegneria civile ha subito un calo, nel quinquennio in esame: 22 unità in meno e pari a -32,8% in termini di variazione percentuale.