Acido, una vanga e un trolley, il primo piano di Nanni e Barbieri, secondo la testimonianza di quest’ultimo prevedeva di uccidere Ilenia Fabbri, rendere irriconoscibile il corpo con l’acido, chiudere il cadavere in un trolley e seppellirlo in una fossa scavata appositamente dall’ex marito. La buca preparata in settembre, forse ottobre da Claudio Nanni per Pierluigi Barbieri, secondo le indiscrezioni si trova a poche centinaia di metri dalla rotonda XXV Aprile che collega via Argine Lamone Levante, per intenderci la parte finale di via Lesi, via Testi e via Fratelli Rosselli, sotto al ponte sulla ferrovia, nei pressi degli orti comunali e a pochi metri dal fiume Lamone. Tanti i frequentatori di una strada non isolata, chi va negli orti, chi porta a passaggio il cane, chi fa il giro in bici. Non certo un luogo dove il cadavere sarebbe rimasto occultato per sempre. L’avvocato di Barbieri chiederà la perizia psichiatrica per capire se l’uomo era in grado di intendere e volere, sebbene già siamo a conoscenza, sempre secondo l’assassino reo-confesso che nella mattina dell’omicidio fosse drogato. Dopo i primi tentativi falliti il piano era variato con un omicidio imputabile ad un ladro. Nanni, ricordiamo, si è avvalso della facoltà di non rispondere, la figlia Arianna crede e difende ancora il padre che voleva solo spaventare la donna per lei l’acido serviva per l’autofficina, mentre la tomba è un’invenzione del Barbieri.