“Se ne va uno tra i fondatori dell’ematologia in Italia, una persona che ha saputo coniugare impegno, professionalità ed immensa umanità. Se Bologna è un’eccellenza nella lotta alle patologie del sangue lo dobbiamo innanzitutto a lui, alla sua lungimiranza e capacità. Alla volontà e determinazione di curare malattie che, all’inizio della sua carriera di medico, sembravano incurabili e inguaribili”.
Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, ricordano il professor Sante Tura, che si è spento nella notte all’età di 92 anni nella sua casa di Bologna.
Faentino di nascita, impegnato nella lotta ai tumori del sangue sin dagli anni Cinquanta, Tura, professore emerito dell’Università degli Studi di Bologna, è stato direttore dell’Istituto “L. e A. Seràgnoli” del Policlinico Sant’Orsola, presidente di Ail e della Società italiana di ematologia. Una vita, la sua, spesa tra ricerca, cura e insegnamento.
“Una figura straordinaria- concludono Bonaccini e Donini-, che lascia in tutti coloro che l’hanno conosciuto, come medico, come insegnante, un ricordo profondo. Alla sua famiglia e a tutti i suoi cari le nostre più sentite condoglianze”
Anche il sindaco Massimo Isola ha voluto esprimere il proprio cordoglio per la scomparsa di Sante Tura:“Il dottor Tura ha sempre mantenuto i rapporti con la sua città natale ed è stato un grande professore nella formazione di molti medici, ma anche un esempio e un mentore grazie alla sua umanità, al suo intuito, alla sua determinazione. Oggi la medicina italiana ha perso un grande medico, il suo “guardiano del sangue””.