“Con grande dispiacere apprendiamo della morte di Ennio Dirani, una delle voci culturali più autorevoli della città. Alla sua famiglia e ai suoi cari vanno le nostre più sentite condoglianze”. Queste le parole di Michele de Pascale, sindaco di Ravenna.
“Dirani attualmente rivestiva la carica di membro onorario del comitato delle celebrazioni dantesche del 2021, per il quale rappresentava una figura di insostituibile valore culturale e testimoniale, il cui contributo ci mancherà moltissimo, avendo egli preso parte anche al comitato dantesco per le celebrazioni del 1965 per la nascita di Dante” conclude de Pascale.
“Dirani, già assessore comunale e storico direttore e presidente della Fondazione Oriani, ha legato indissolubilmente il suo nome alla prestigiosa biblioteca di storia contemporanea. Intellettuale eclettico, personalità di grande umanità, uomo di molteplici passioni, inclusa la bicicletta condivisa con l’amato Oriani, è stato sempre attivo nel dibattito culturale della città alla quale ha offerto costantemente stimoli e apporti originali” dichiarano l’assessora alla Cultura Elsa Signorino e Maurizio Tarantino, direttore del Mar e della Biblioteca Classense.
Antonio Patuelli ricorda commosso Ennio Dirani: “Insigne uomo di cultura, sensibilissimo al pluralismo delle idee. Dirani è stato innanzitutto il principale protagonista della evoluzione e della crescita scientifica della Biblioteca Oriani, dedicata alla storia contemporanea, una istituzione culturale originalissima che Ennio ha fatto evolvere dalla originaria ‘Biblioteca del Regime’, fondata nel ventennio, in un istituto culturale (oggi Fondazione) dedicato, nel pluralismo delle idee, alla storia contemporanea”.
“Dirani rimane legato anche all’esperienza cultuale e umana di Alfredo Oriani, l’originalissimo scrittore romagnolo di un secolo fa, al quale Ennio ha dedicato sia interessanti studi, sia anche la medesima passione cicloturistica” conclude Patuelli.