Calvino immagina che Kublai Kan, nel contemplare lo sconfinato impero che sfida ogni tentativo di conoscenza, si affidi a Marco Polo, perché lo sguardo e l’immaginazione del viaggiatore gli siano guida. Per esplorare Le città invisibili, come vuole il titolo calviniano dalla XXXIV edizione di Ravenna Festival, il pubblico può invece contare sulla preziosa bussola del programma ufficiale. Il libro-guida è finalmente disponibile e raccoglie tutti gli appuntamenti: oltre cento alzate di sipario dal 7 giugno al 23 luglio, più le anteprime dal 28 maggio. Attenzione però: fra le pagine di musica, danza, teatro e tanto altro ancora, si annidano curiose creature… Sono le città invisibili – leggendarie, letterarie, perdute, ritrovate – che l’artista ravennate Nicola Montalbini ci invita a visitare: dall’agglomerato d’ombre della sumera Uruk, prima città della storia, alla pelle di mosaico della Tenochtitlan degli Aztechi, dalla belva Vesuvio in procinto di divorare Pompei al notturno di Port Royal, la più ricca e malfamata città corsara…
Nicola Montalbini trae la logica conclusione del processo innescato da Calvino. Se questi descrive le città in funzione dell’uomo – tessuto di memorie, esperienze e relazioni – l’artista ce le mostra quando sono diventate a loro volta entità organiche, creature a pieno titolo. Queste chimere di zampe e finestre, fauci e torri nascono, come spesso accade nei lavori di Montalbini, dalla stratificazione di stili, citazioni, storie, divagazioni, riferimenti accumulati con la meticolosità e ossessività del collezionista e la sublime indifferenza dei bambini per l’etichetta e le etichette. Colorate e accattivanti come giocattoli (o mine antiuomo?), queste città sono una micidiale combinazione di ingenuità e ingegno. Ci piace immaginare che se il Dottor Frankenstein fosse stato un giocattolaio o un architetto, questo sarebbe stato il risultato… Morale della storia? Attenzione alle nostre città-creature in rivolta contro i propri creatori. Una selezione dei lavori creati per il Festival saranno esposti al Magazzeno Arte Contemporanea (via Mazzini 35) dal 9 giugno al 29 luglio e nella “galleria a cielo aperto” di via Zirardini, dal 5 giugno al 31 luglio, in collaborazione con il Servizio Turismo del Comune di Ravenna.
L’arrivo del programma ufficiale è l’occasione per annunciare alcuni nuovi appuntamenti del programma estivo. A Roberto Masotti, il “fotografo della musica” scomparso l’anno scorso, è dedicata la mostra You Tourned the Tables on Me, curata dalla compagna di vita e scatti Silvia Lelli. Dal 22 giugno al 23 luglio, le Pescherie della Rocca di Lugo accolgono centoquindici ritratti di musicisti contemporanei “con tavolino”. Tra il ’74 e l’81, un vecchio e malconcio arredo, acquistato in un campo rom alla periferia di Milano, divenne infatti co-protagonista di un percorso fotografico che solo uno spirito visionario, tenace e ironico come quello di Roberto Masotti poteva concepire con la complicità dei suoi soggetti – da Juan Hidalgo a Philip Glass, da Luciano Berio a John Cage, da Michael Nyman a Steve Lacy, Demetrio Stratos, Brian Eno…
Mentre Marco Martinelli “rimette in vita” Aristofane con Acarnesi Stop the War!, la Biblioteca Classense ospita l’incontro sul solo manoscritto al mondo che tramanda l’intera produzione del commediografo ateniese e che si conserva proprio alla Classense (Da Atene a Pompei a Ravenna, 3 giugno). Una conversazione con l’artista corona invece la performance di Joan La Barbara, intrepida esploratrice delle potenzialità della voce (Voice Is the Original Instrument, 6 giugno). Il debutto di Gaia di ErosAntEros è l’occasione per una tavola rotonda sulla sostenibilità negli eventi culturali e nello spettacolo dal vivo (Festival e Green, 11 giugno), mentre il tradizionale appuntamento sulla Via Sancti Romualdi è dedicato al centenario della nascita di Don Milani (L’uomo del futuro, 13 giugno). Nasceva nel 1923 anche Giovanni Testori, sul quale conversano Luca Doninelli, Giuseppe Frangi e Sandro Lombardi (12 luglio).
Il programma è disponibile presso la Biglietteria del Teatro Alighieri (che dal 28 maggio osserverà l’orario estivo: lun-sab 10-13 e 16-18, domenica e festivi 10-13), gli IAT di Ravenna e Cervia e in tutti i luoghi di spettacolo in occasione degli eventi.