“Lo chiediamo ripetutamente da anni, ovvero dalla prima interdittiva antimafia che colpí l’azienda che sta realizzando i lavori del nuovo PalaSport: ma l’amministrazione de Pascale ha sempre ignorato la nostra richiesta.
Oggi, la sentenza del Consiglio di Stato che ripristina l’interdittiva antimafia a carico del Consorzio Resarch fermando così per l’ennesima volta i lavori del cantiere, conferma in pieno la richiesta del gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi.
Richiesta, come detto, da noi reiterata e sempre respinta, sebbene vi fossero e vi siano tuttora, tutti i presupposti per revocare l’appalto.” È il parere del gruppo La Pigna dopo che oggi l’interdittiva antimafia ha nuovamente bloccato i lavori per la costruzione del nuovo palazzetto.
“Il Sindaco de Pascale non solo non ha revocato l’appalto ma nell’aprile 2022, ha addiritura utilizzato il cantiere come palcoscenico, occasione nella quale affermò che i lavori sarebbero stati completati entro la fine dello stesso anno.
Siamo a Marzo 2024 e i lavori, fermati con l’interdittiva antimafia, sono ben lungi dall’essere completati entro l’ultima delle proroghe generosamente concesse: fine settembre 2024.
Continui rinvii e fermo dei lavori, che fa lievitare a dismisura i già faraonici costi del progetto del nuovo Palazzetto”.
La Pigna ha anche presentato un esposto in Procura gli anni scorsi: “Su questa vicenda, che abbiamo dettagliato, con tanto di documentazione a supporto, in un esposto presentato a suo tempo alla Procura della Repubblica di Ravenna e a ANAC, chiediamo che si apra una verifica da parte della Magistratura penale e contabile della Corte dei Conti.
Contestualmente, Chiediamo che il contratto sia immediatamente revocato al Consorzio Resarch e che allo stesso vengano applicate le penali per i danni economici e d’immagine che ha subito il Comune di Ravenna”.