Due nuovi diaconi permanenti per la nostra diocesi. Saranno ordinati questa sera alle 20.45 in Cattedrale dall’arcivescovo di Ravenna-Cervia monsignor Lorenzo Ghizzoni, Massimo Santi, 61 anni, responsabile della casa famiglia San Benedetto di Gambellara e Mauro Pavani, stessa età, in servizio nelle parrocchie della zona di Portomaggiore.
Il diaconato permanente è il primo grado del sacramento dell’ordine. Possono essere ordinati diaconi uomini sposati, se entrambi gli sposi sono d’accordo o celibi (che in questo caso non potranno poi ricevere il sacramento del matrimonio). Tra i compiti assegnati al diacono, che entra a tutti gli effetti tra i membri nel clero, ci sono l’annuncio della Parola di Dio (nelle messe, nella catechesi e nell’accompagnamento ai sacramenti, nei gruppi familiari), il servizio all’altare, per le messe, celebrazioni di Battesimi, benedizione delle nozze, rito del funerale, incontri di ascolto del Vangelo) e le molteplici iniziative di carità. Il diacono è inviato in servizio a una o più parrocchie direttamente dall’arcivescovo ed è quindi a servizio di tutta la diocesi.
Massimo Santi, 61 anni è appunto assieme alla moglie Silvia della casa famiglia della Papa Giovanni XXIII San Benedetto di Gambellara. Il suo cammino verso il diaconato si è svolto nella comunità diocesana del Diaconato, da quando aveva 57 anni, e si è completato con gli studi all’Istituto di scienze religiose di Forlì. Ha lavorato per anni al porto di Ravenna e ora è in pensione. Assieme a Silvia, oltre ai tanti accolti, Massimo ha 3 figli naturali. Attualmente è inserito nella pastorale delle parrocchie di Villanova, S. Michele, Godo, Cortina e San Marco.
Ha 61 anni anche Mauro Pavani, originario della parrocchia di Portoverrara e ora in servizio stabile nell’unità pastorale di Portomaggiore. Mauro per anni ha lavorato come fornaio nel negozio del suo paese, Portoverrara. Sposato da 37 anni con Lorella, Mauro ha un figlio, Stefano, ormai adulto. La scelta di diventare diacono è nata dall’esperienza nelle parrocchie, dal rapporto con alcuni sacerdoti e dalla volontà di mettersi a servizio della sua comunità e della diocesi più in generale. Per questo lungo il cammino di formazione nella comunità del Diaconato, ha frequentato anche l’istituto di Scienze religiose di Ferrara e quello di Forlì.