L’Autorità di Sistema Portuale, come aveva anticipato nei mesi scorsi, ha predisposto una serie di interventi di dragaggio che, attraverso la sistemazione dei sottobanchina, ovvero con una azione di livellamento del fondale, consentiranno di rimuovere le limitazioni all’accosto intervenute a seguito della formazione di cumuli di materiali a ridosso di alcune banchine.
Da mercoledì 4 marzo tali interventi avranno inizio ed interesseranno, per i prossimi 60 giorni le aree di sottobanchina dei terminal Fassa Bortolo, Yara, Sapir, TCR, Docks cereali e Setramar.
Parallelamente l’AdSP sta ultimando il bando di gara – la cui pubblicazione è prevista per la primavera prossima, con l’obiettivo di essere operativi dall’estate 2020 – per un Accordo Quadro di manutenzione dei fondali, volto al reperimento di un operatore economico che disponga dei mezzi idonei ad eseguire interventi di manutenzione ordinaria e continuativa dei fondali nell’arco di quattro anni.
L’Accordo Quadro prevede sia interventi di dragaggio con, previa loro caratterizzazione, conferimento a mare – in sito autorizzato dagli Enti competenti – dei sedimenti dragati, sia interventi di livellamento realizzati attraverso lo spostamento dei sedimenti all’interno del Canale stesso in aree tra loro adiacenti.
L’Accordo, inoltre, dispone la possibilità di interventi straordinari su chiamata (da avviare entro 15 giorni solari dalla chiamata) e la fornitura di due ulteriori servizi ausiliari agli interventi di manutenzione ordinaria dei fondali: il servizio di caratterizzazione dei sedimenti ad intervento avvenuto e il servizio batimetrico dei fondali connesso agli interventi.
Nel prossimo autunno è poi previsto anche l’intervento di rimozione di una sponda attualmente presente in sinistra Canale Candiano, fra San Vitale e Trattaroli, che riduce la larghezza del Canale e la cui eliminazione consentirà di migliorare ulteriormente la sicurezza della navigazione in quel tratto.
Infine l’Autorità di Sistema sta anche procedendo con la redazione del Progetto per la realizzazione dell’impianto di trattamento dei materiali risultanti dall’escavo dei fondali, impianto che, seppure richiederà circa un paio di anni per essere operativo (tra bando di gara, procedura di V.I.A., realizzazione e collaudo), rappresenta l’elemento imprescindibile della seconda fase di approfondimento successiva al dragaggio e consentirà, oltre alla manutenzione ordinaria dei fondali, di proseguire con l’approfondimento, senza soluzione di continuità dopo l’Hub Portuale.