“Senza misure rigorose durante le feste, ci ritroveremo a febbraio con una terza ondata peggiore della seconda”, è il concetto che va ripetendo il ministro della Salute Roberto Speranza. Ci siamo quasi. Si lavora senza tregua nelle ultime ore per dare l’ok definitivo al prossimo Dpcm di Natale, in vigore il 4 dicembre fino al prossimo 15 gennaio. Molte misure restrittive sono state confermate, come il coprifuoco alle 22 anche per Natale e Capodanno, così come la chiusura degli impianti sciistici per tutta la durata delle feste e la chiusura di bar e ristoranti dalle 18, che però a Natale, Santo Stefano, 1 e 6 gennaio resteranno aperti a pranzo.
Tra i nodi da sciogliere, c’è sicuramente la questione della scuola. Il premier insiste per riaprire le superiori il 14 dicembre. Ma non trova tutti d’accordo: le lezioni torneranno in presenza con ogni probabilità dopo l’Epifania, ossia lunedì 11 gennaio.
Altro tema che fa discutere, soprattutto all’interno della maggioranza, sono i ricongiungimenti familiari con eventuali deroghe negli spostamenti tra regioni, rigorosamente vietati dal 21 dicembre al 7 gennaio. Al momento sembra prevalere le linea dura: vietato viaggiare per ricongiungersi con i parenti nei luoghi in cui non si è residenti “salvo ragioni di necessità come assistere un genitore solo, che richiederanno l’autocertificazione, e due congiunti che abitano in due regioni diverse ma gialle e partono prima del 20 dicembre, potranno vedersi.
E per restare in famiglia, l’altro dibattito in corso è sul numero di persone a tavola durante le feste: la raccomandazione che prevale è quella di pranzare e cenare solo con i conviventi.
La bozza
La bozza del Dpcm con le nuove misure per il contrasto al contagio da Covid dovrebbe essere inviata alle Regioni tra stanotte e domattina, perché abbiano tempo per formulare rilievi prima della firma del premier Giuseppe Conte, attesa nel pomeriggio di domani, giovedì 3 dicembre. Il testo, che tradurrà in norma le misure illustrate oggi alle Camere dal ministro della Salute Roberto Speranza, dovrebbe essere inviato alle Regioni dopo il Consiglio dei ministri di questa notte, nel quale verrà varato un nuovo decreto legge Covid che darà la cornice normativa al decreto del presidente del Consiglio. Raccolti, nella giornata di domani, i rilievi delle Regioni, il governo dovrebbe fare un’ultima messa a punto della bozza, perché Conte la possa firmare nel pomeriggio e il testo possa essere pubblicato in Gazzetta ufficiale in serata o comunque entro la mezzanotte. Le misure saranno così in vigore dal 4 dicembre.
Coprifuoco alle 22 e ristoranti chiusi la sera
Il coprifuoco resta alle ore 22, fino alle 5 del mattino successivo se non per motivi di necessità, lavoro o salute, anche a Natale e Capodanno: a rischio quindi il cenone della vigilia anche nelle case in modo da evitare tavolate tra parenti e spostamenti vari. I bar e ristoranti chiuderanno alle 18 come avviene ora anche nelle regioni gialle e come dovrebbero diventare tutte le altre entro le festività. Ma potranno restare aperti per il pranzo di Natale e Santo Stefano, il primo e 6 gennaio.
Divieto mobilità tra regioni
Dal 21 dicembre non ci si potrà più spostare neppure tra regioni gialle. Saranno permesse deroghe per ritornare ai luoghi di residenza e/o di domicilio, inoltre forse per ricongiungimenti familiari specie nel caso di anziani soli da raggiungere. Restano le eccezioni per motivi di necessità, lavoro o salute. Un’altra questione da risolvere è quella delle seconde case, se permettere di andarci o meno.
Ristoranti aperti a pranzo nelle festività
Salvo il pranzo al ristorante il 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l’Epifania. La sera invece resteranno chiusi dalle 18.
Messe natalizie anticipate alle 20
Con il coprifuoco confermato alle 22, le messe natalizie inizieranno entro le 20. “Si dovrà concludere presto entro l’orario per rientrare a casa per il coprifuoco alle 22. Quindi verso le 20.30. È una decisione presa in accordo con la Cei, la quale ha capito perfettamente l’esigenza”, ha precisato la sottosegretaria dem alla Salute Sandra Zampa, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7.
Negozi aperti fino alle 21
Potrebbe essere spostato alle 21 l’orario di chiusura dei negozi questo per permettere di allungare lo shopping natalizio, con ingressi sempre contigentati per evitare gli assembramenti. I centri commerciali saranno aperti nei fine settimana fino al 20 dicembre, ma chiusi nelle festività natalizie.
Chiuse le piste da sci
Niente vacanze di Natale sulla neve. Il governo è intenzionato a non consentire l’apertura degli impianti sciistici per il rischio assembramenti. Il ministro Speranza ha ribadito: il problema non sono gli impianti, ma le situazioni di socialità che inevitabilmente verrebbero a crearsi.
Crociere vietate
Vietato il Natale sulle piste da sci ma anche in crociera. Il governo ha deciso di proibire i viaggi sugli hotel del mare.
Quarantena per chi torna dall’estero
Dal 20 dicembre potrebbe scattare la quarantena per chi torna dall’estero, una misura pensata soprattutto per chi voglia andare a sciare in Svizzera che ha tenuto le piste aperte o in Paesi dell’Unione europea, come Slovenia.
fonte La Repubblica