A fine agosto, il Comune ha attuato, con un vero e proprio blitz, una modifica lampo degli stalli di sosta su via De Gasperi senza alcuna concertazione col territorio, che nessuno ha neppure informato.
Con la pretesa giustificazione di garantire più sicurezza, in un lampo sono stati eliminati venti posti auto, oltre ad un prezioso posto per disabili. I nuovi stalli, non più perpendicolari, ma paralleli alla strada, ora sono pochissimi. Un danno quindi non solo per residenti e per i commercianti e le attività della zona, ma anche per le persone con disabilità che usufruivano dei due posti loro dedicati, collocati proprio di fronte alla farmacia, quindi ad uso prevalentemente non residenziale. Siamo stati contattati in proposito da un utente con difficoltà motorie certificate, tali da poter sostare nelle aree riservate, il quale ci ha segnalato come la nuova soluzione longitudinale risulti più disagevole e pericolosa della precedente.
Si è sollevata la giusta protesta delle associazioni imprenditoriali di categoria, le quali, con una nota congiunta, hanno chiesto un incontro urgente con l’Amministrazione e comunque misure compensative al taglio dei posti auto. Ma l’arroganza della Giunta comunale si è mostrata anche verso il Consiglio Territoriale del Centro urbano, avendo essa palesemente violato l’art. 30 del Regolamento sul funzionamento dei Consigli stessi, secondo cui ha l’obbligo di sottoporre al loro parere, tra gli altri, i provvedimenti di regolamentazione della circolazione e del traffico riguardanti l’area territoriale di pertinenza. Il Servizio Decentramento del Comune, rispondendo ad una mia richiesta di chiarimenti, mi ha infatti confermato, in data 4 settembre, che nessun parere è stato richiesto al Consiglio Territoriale dai Servizi competenti.
Se la Giunta comunale l’avesse inviata al Consiglio del Centro urbano, la richiesta di parere sarebbe stata probabilmente bocciata. A questo punto, sorge il dubbio che questo genere di richieste sia opportunamente filtrato, in modo da evitare scogli democratici a decisioni già prese. Al riguardo, dobbiamo purtroppo constatare il silenzio del Presidente del nostro Consiglio, Mauro Maraldi, che dovrebbe essere il garante dei corretti rapporti con l’Amministrazione, ma che pare sempre più a servizio della farraginosa macchina burocratica gestita dal PD.