“Sabato l’ennesimo comunicato trionfale del Comune sulla “riqualificazione di piazza dei Caduti”, venduta “come secondo atto dei lavori in vista delle celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante” sulla “cerniera tra la biblioteca Classense e la zona del Silenzio con la Tomba di Dante e la basilica di San Francesco”. Cantiere avviato questo lunedì, sono però, esclusivamente, normali e tardivi lavori manutentivi sulla pavimentazione e sui marciapiedi della piazza stessa, davanti alla scuola Guido Novello e nel primo tratto della via Guaccimanni, tutti in stato pietoso da anni. Ci vuole faccia tosta a vantarsene come opera da ricordare ai posteri, alla pari di quelle fatte nel precedente centenario dantesco da un’amministrazione comunale molto più povera quanto illuminata” afferma Stefano Donati, Capogruppo di Lista per Ravenna nel Consiglio del Centro urbano.
“Il 25 marzo 2017, sotto il titolo: “Ravenna, nel 2021 si entrerà alla Classense anche da Piazza Caduti”, il sindaco De Pascale, definendo “ gli attuali ingressi alla Classense di via Baccarini come non all’altezza”, aveva infatti proiettato questo intervento nella “riqualificazione di Piazza Caduti in vista del 2021, anno del settimo centenario della morte di Dante”. “Non possiamo pensare in nessun modo – aveva detto – di affrontare il 2021 senza una riqualificazione di piazza Caduti. Il settecentenario dovrà essere occasione di rigenerazione urbana, come fu il sei centenario”, puntando “in questo contesto” ad “un grande e nuovo ingresso alla Classense sfruttando una parte della scuola media Guido Novello”. Il 25 febbraio 2019, il direttore della Biblioteca stessa aveva aggiunto: “La nostra idea non prevede solo le due entrate, ma un percorso molto leggero che le unisca alla zona Dantesca, in direzione di piazza San Francesco…Per i lavori, verrà utilizzata parte dell’androne aperto al di là della cancellata…Ci piace l’idea che si realizzi una sorta di vetrina della Classense affacciata sulla piazza. Crediamo possa essere un motivo di grande valorizzazione” continua Donati.
“Ormai è chiaro, anche in mancanza di un “contrordine compagni”, che non se ne farà niente, tanto a questa città può essere raccontato tutto e il contrario di tutto senza che si alzi un indice a chiederne conto. Siccome per regolamento il progetto doveva però essere sottoposto, unica sede pubblica, al parere (inutile) del Consiglio territoriale del Centro urbano, nel quale sono capogruppo di Lista per Ravenna, sento il dovere politico di spiegare perché, non potendosi certamente dire di no quando si tappano buchi e fenditure cronici delle strade e dei marciapiedi cittadini, mi sono anche ben guardato, pronunciando un voto di astensione, dall’approvare che questa amministrazione comunale celebri anche il centenario dantesco nel segno dell’abituale vaniloquio” conclude Stefano Donati.