“Dalla fitta rete delle sentinelle volontarie, ogni giorno in espansione, che si rivolge a Lista per Ravenna segnalando le molte vergogne diffuse sul territorio, ne è giunta ieri, accompagnata da foto, a Stefano Donati, nostro capogruppo nel Consiglio del Centro urbano, una grossa, che chiama in causa una somma di comportamenti dell’amministrazione pubblica di marca PD che governa in ambito locale e regionale” esordiscono Alvaro Ancisi, capogruppo nel consiglio comunale, e Stefano Donati, capogruppo nel Consiglio del Centro urbano, entrambi per Lista per Ravenna.
“Siamo in via Domenico Poggiali, traversa di via Carraie, a pochi passi dal centro storico di Ravenna, zona ex macello.
Qui, accanto ad un cassonetto Humanas dedicato al recupero degli indumenti usati, era stato gettato un cumulo di rifiuti, raccolti in un sacco, ma per il resto sparsi indecorosamente intorno, composto da una serie di vaschette di plastica usate per il confezionamento di pasti, alcune svuotate, ma per la maggior parte consumate parzialmente e, nel numero di tre, ancora sigillate, i cui involucri esterni di cartone erano stati artatamente strappati. Donati ha girato tutto, alle 13.00, alla Polizia municipale per gli adempimenti di competenza. Passato di lì oggi e verificato che tutto era ancora nello stesso degrado, ha osservato meglio la situazione, fotografando anche l’immagine stampata sugli involucri di cartone. Ne ha dunque ricavato che le confezioni ancora sigillate sono di penne probabilmente al salmone, ma soprattutto che lacquisto del lotto di cui facevano parte è avvenuto col contributo della Regione Emilia-Romagna, attraverso l’Agenzia territoriale per i servizi Idrici e Rifiuti (ATERSIR), il cui consiglio locale di Ravenna, composto dai Comuni di questa provincia, ha come maggiore azionista quello di Ravenna. Questo significa che quel cibo è destinato ad attività sociali di carattere umanitario. Non si capisce per quali ragioni e modi, sconosciuti anche ai consiglieri comunali di Ravenna, questo servizio sia pagato dai cittadini con le tariffe dell’acqua e dei rifiuti, in conto dei servizi erogati da Hera” affermano Ancisi e Donati.
“Non sarà difficile alla Polizia municipale risalire alla struttura di accoglienza residenziale da cui provengono gli alimenti gettati tra i rifiuti (che, per il colmo, dovrebbero almeno essere smaltiti correttamente nell’umido proprio attraverso il servizio pagato con la tassa rifiuti). Se possiamo dare unindicazione, tutta da verificare, in via Poggiali ce n’è verosimilmente una la cui targa esterna di identificazione è stata rimossa, dalla quale si vedono uscire ed entrare giovani di colore apparentemente in ottima salute” commentano Alvaro Ancisi e Stefano Donati.
“Non si è riusciti tra ieri ed oggi a contattare il servizio Immigrazione per saperne eventualmente di più. Certo è che quei preziosi alimenti avrebbero potuto ricevere migliore accoglienza da molti concittadini che stentano a soddisfare la fame, assistiti o no, italiani e non italiani, dai servizi sociali del Comune di Ravenna. Ne avrebbero fatto migliore distribuzione e gestione, per esempio, la Caritas, le parrocchie e altri gruppi del volontariato sociale non stipendiati e non finanziati con denaro pubblico” riflettono Ancisi e Donati.
“Le vergogne, si diceva, sono svariate. Ne parleremo a ragion veduta, quando il sindaco avrà risposto a queste domande:
- a chi erano in carico e per quale servizio gli alimenti gettati nella spazzatura;
- in che modo ne è avvenuta lassegnazione”.
Così hanno concluso il capogruppo nel consiglio comunale e quello nel Consiglio del Centro urbano di Lista per Ravenna.