Si è appena avuta notizia che l’associazione “Il fuori coro”, composta principalmente da ex agenti o tuttora in servizio nella polizia municipale, ha rivolto al sindaco di Ravenna e al comandante della sua polizia locale un appello, firmato da centinaia di firme provenienti da tutta Italia, perché gli agenti di tale Corpo siano dotati, per la loro sicurezza, di Taser, la pistola ad impulsi elettrici, detta anche storditore o dissuasore elettrico. La richiesta discende da quanto successo sabato 27 luglio scorso a Ravenna, sollevato pubblicamente anche da Lista per Ravenna, quando un 31enne nigeriano in escandescenze, ospitato in un alloggio pubblico di accoglienza, riuscì a sfilare l’arma di ordinanza dalla fondina di uno dei due agenti intervenuti, venendo fortunatamente neutralizzato, sia pure con fatica.
Il 7 gennaio scorso, questa richiesta fu per la prima volta avanzata all’amministrazione comunale da Lista per Ravenna, a firma del nostro capogruppo in consiglio e del sottoscritto, nell’ambito di un pacchetto di cinque proposte comprendenti anche l’istituzione di almeno una unità cinofila antidroga, il prolungamento dell’orario notturno di pattuglia, l’acquisizione di un drone e l’adozione del kit di automedicazione B-Con, utilizzabile anche su terzi: richieste rivolte tutte ad “attrezzare e rafforzare al miglior grado la polizia municipale, affinché esca finalmente dal torpore delle multe facili al codice della strada da 14 milioni l’anno e della miriade di telecamere senza monitoraggio”. Il Decreto Sicurezza, diventato legge nei giorni scorsi, consente in effetti ai Comuni con oltre 100 mila abitanti di assegnare il Taser ai loro agenti, partendo però da una fase sperimentale di sei mesi che impegni su base volontaria due agenti del Corpo, al cui termine il Comune può decidere di assegnare la pistola elettrica agli operatori disponibili, selezionati e addestrati allo scopo.
Parve che l’iniziativa di Lista di Ravenna fosse stata recepita. L’ 8 febbraio sindaco, vice-sindaco e comandante della polizia comunale dichiararono infatti, in una conferenza stampa in pompa magna, riferendosi all’introduzione del Taser congiuntamente alle nuove Bodycam: “Inizieremo verso la fine della primavera per un periodo di sei mesi”. Fu fatto l’esempio di Londra, dove gli agenti hanno in uso giornaliero 22 mila Taser e Bodycam unitamente, in quanto la videocamere da divisa, usata insieme il Taser, consente più facili verifiche della procedura. Il comandante Giacomini si spiegò meglio il 18 febbraio: “Ora ci prepariamo a sperimentare le nuove bodycam e il taser che, a partire da giugno, verranno utilizzati certamente anche sul litorale…Il Taser è utile per gli interventi sanitari obbligatori, quando i pazienti si agitano troppo e possono avere reazioni inattese. Oppure, altro esempio, quando fermi un ubriaco o semplicemente uno che ti aggredisce e dopo tenta la fuga. Col Taser lo immobilizzi e la telecamera filma tutto e può essere portata a processo come prova”.
Non essendosi più saputo alcunché, ci uniamo ovviamente all’appello de “Il fuori coro” per chiedere al sindaco di fare chiarezza sulle intenzioni dell’amministrazione comunale dichiarate, finora contraddette. Si spera non siano come il nuovo “Regolamento di polizia urbana”, in sostituzione di quello vigente risalente al 1923, che, annunciato da oltre un anno, giace immobile sul tavolo di De Pascale da metà febbraio.