L’Acli di Ravenna ricorderà il cardinale Ersilio Tonini nell’11° anniversario della sua scomparsa.
“Il Cardinale Ersilio Tonini è morto a Ravenna, nell’Istituto Santa Teresa, il 28 luglio 2013, pochi giorni dopo il suo 99.mo compleanno, lucido sino agli ultimi istanti di vita.
Nel testamento, ha voluto destinare quanto gli apparteneva alla comunità ecclesiale dell’Opera Santa Teresa del Bambino Gesù di Ravenna”

Domenica 28 luglio sono in programma due messe per ricordare Tonini. Alle 9.30, nella chiesa di Santa Teresa, e alle 18.30 in duomo.

«Il Cardinale combattente. A definirlo cosi fu il Santo Padre, Giovanni paolo II.

E a Tonini piacque  quella definizione di combattente: ci si riconosceva, dai tempi dei primi comizi nel dopoguerra, alle grandi discussioni  sui temi della bioetica, della fame nel mondo, ecc.ecc. Tonini non smise mai  di combattere in prima linea dal lato della Verità, che non è una ideologia, non è una filosofia, ma una persona e si chiama Gesù Cristo.

A novantanove  anni il Cardinale Tonini è tornato alla casa del padre, sazio di giorni, sazio di vita e di soddisfazioni.

La sua è stata una di quelle vite vissute in pienezza.

Di quelle vite che, quando ti volti indietro a guardare il passato, ti viene solo da ringraziare Dio, nel constatare quanti doni, quante belle cose si sono potute realizzare vivendo per mano a Lui.

Il gusto per la vita glielo aveva trasmesso la mamma, fin da piccolo, e quello stesso gusto genuino maturato nella campagna piacentina lo ha conservato intatto fino all’ultimo giorno passato su questa terra.

Un gusto che desiderava trasmettere a tutti, soprattutto ai giovani.

Li ha sempre amati, i giovani . Per loro ha predicato, insegnato, scritto libri. A loro si è rivolto come ad un pubblico privilegiato, perché saranno gli uomini e le donne di domani, coloro che costruiranno il mondo del futuro. E il futuro non è lontano, comincia oggi.

Il Cardinale Tonini si rattristava nel sentire nei giovani quel velo di malinconia, di insoddisfazione che molte volte li porta ad assumere comportamenti strani, sfiduciati.

A loro si rivolgeva con particolare calore, cercando di trasmettere alla generazione futura la bellezza della vita :”Ragazzi -diceva- date importanza alla vostra vita. Sentitevi grandi, fate crescere la vostra conoscenza del mondo, il futuro è sempre più mondiale e voi dovete essere mondiali. Ricordatevi che siete fortunati, perché il futuro vi appartiene. La conoscenza è gusto, è sapere, è scambio continuo. Abbiate speranza nel mondo di domani !”.

Invitava i giovani a scoprire la propria vocazione, a scegliere la strada giusta per fare della propria vita un canto di lode a Dio.

“La cosa più bella per il Signore è che gli lasciate la libertà di fare dentro di voi il bene che Lui vuole”.

Era giovane dentro, Lui. Molto di più di tanta gente, e ancora alla soglia dei cent’anni credeva nella meraviglia. Sapeva stupirsi, aveva gli occhi e il cuore di un bambino.

Dei suoi tanti viaggi in Italia e nel mondo ricordo a me caro i viaggi in transito in Molise, a Campobasso, Isernia e Petacciato, dove è stato accolto  con grande gioia da tutti, nell’incontro con i parrocchiani di Petacciato a Ravenna, ricordò commosso il grande dolore che provocò in Lui  il crollo della scuola di san Giuliano di puglia, in Molise, dove rimasero sotto le macerie i bambini di una classe insieme alla loro maestra.

“In questo sta l’amore perfetto-spiegava-nell’avere noi l’ardimento della fiducia per i giorni futuri.

Un inguaribile ottimista, che per quasi cento anni continuò a celebrare la speranza.

Nel testamento il Card.Tonini ha voluto destinare quanto gli apparteneva all’Opera Santa Teresa del Bambin Gesù di Ravenna: Questa è la casa che mi ha accolto al mio arrivo. Ed è qui che ho potuto respirare la felicità di una comunità che mi è stata madre paziente e generosa…”

“Mi permetto di ricordare il più delicato, il più santo dei ricordi che porto: è la presenza a Ravenna

presso l’Opera di Santa Teresa(presenza che sa di miracolo), del Reparto bambini celebro resi. E’ li accanto a loro che ho benedetto il Signore per il miracolo di carità di cui ha goduto la mia anima”.

Ringrazio il Signore per averci donato quest’uomo straordinario che ha segnato un secolo di storia: un uomo che ha fatto la differenza, che ha lasciato il segno nella storia, nella Chiesa e nei cuori di tanta gente», così Walter Raspa in una nota diffusa per conto di Acli Ravenna.