Domenica 11 ottobre, alle 10.30, davanti al piccolo cimitero di Massa Castello, si terrà una significativa cerimonia in memoria di Elisa Bravi, la trentunenne uccisa dal marito nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 2019. In suo ricordo saranno installate una panchina rossa, divenuta il simbolo di una campagna internazionale di sensibilizzazione contro il femminicidio, ed una targa per affermare il messaggio di un forte no a qualsiasi violenza sulle donne.
Interverranno l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, l’assessora alle Politiche e cultura di genere Ouidad Bakkali, l’assessora alle Politiche giovanili Valentina Morigi, il vicesindaco di Bagnacavallo Ada Sangiorgi e il presidente del consiglio territoriale di San Pietro in Vincoli Palmiro Fontana.
L’iniziativa è stata lanciata qualche mese fa sulla spinta della forte emozione suscitata dal tragico evento da un libero gruppo di donne, amiche tra loro, Flavia Maroncelli, Elvia Minghetti e Loretta Olivucci e ha raccolto subito la solidarietà e la collaborazione sia dell’amministrazione comunale sia dei cittadini, che hanno aderito in oltre cinquecento, tra donne e uomini residenti tra Glorie, Mezzano, Massa Castello, Castiglione di Ravenna e altre località del forese.
Si è trattato di una vera e propria gara di solidarietà che ha visto, oltre alla numerosa adesione, la donazione della panchina da parte della famiglia Raffoni di Massa Castello; panchina che è stata ristrutturata e ridipinta.
L’evento ne ha richiamato un altro: la realizzazione di oltre 170 mascherine rosse da parte di un gruppo di donne di Mezzano, promotrici Rosanna Guida, Alessandra Fonsetti e Luisa Contarini, una signora di 94 anni, a cui si sono unite Anna Babini, Marzia Campri e Sandra Rava. Le mascherine rosse, che saranno distribuite durante la cerimonia a fronte di una libera offerta, divenute un accessorio di attuale necessità, vogliono richiamare la bocca coperta a soffocare l’urlo di aiuto delle donne che subiscono violenza mentre il colore bianco dell’interno e dell’elastico sta a simboleggiare la purezza.
Elisa Bravi, dipendente molto stimata della cooperativa Consar di Ravenna, era conosciuta e apprezzata a Glorie, dove risiedeva, anche per il suo impegno verso le persone bisognose; ha lasciato due bambine di 6 e 4 anni.