La manifestazione si aprirà con una santa messa, alle ore 9.00, nella Basilica cattedrale di S. Pietro, celebrata dal vescovo emerito della diocesi di Faenza-Modigliana Monsignor Claudio Stagni.
A seguire alle ore 10.00 al teatro Masini la cerimonia di consegna dei premi al “Faentino Lontano” e al “Faentino sotto la Torre” 2018, individuati nei mesi scorsi dall’amministrazione comunale su proposta dell’apposito Comitato.
Il sindaco Giovanni Malpezzi consegnerà le prestigiose onorificenze rispettivamente a Piero Monti e a Gian Domenico Sacchini.
Nel corso della manifestazione, inoltre, il Rotary Club Faenza premierà il vincitore del primo Premio Rotary per l’ambiente, un riconoscimento tangibile – 1000 euro – per chi si è impegnato per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente cittadino (creazione e manutenzione di aree verdi, cura e pulizia di spazi pubblici, piccole riparazioni e iniziative per il decoro della città).
La giornata si concluderà alle ore 11.30 con il tradizionale aperitivo d’onore per i premiati e i faentini lontani nel salone delle Bandiere (piazza del Popolo 31).
Piero Monti, Faentino Lontano 2018, è nato a Faenza nel 1957 e attualmente vive a Palermo. Oltre agli studi scientifici presso l’istituto F. Severi di Faenza, si è diplomato al conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze con il massimo dei voti in Musica Corale e Direzione di Coro. Nel 1979 vince un concorso al Teatro comunale di Bologna per maestro collaboratore di sala e di palcoscenico e nel 1983, diventa direttore musicale di palcoscenico, fino all’aprile del 1988 quando assume la direzione del Coro, che manterrà per 15 anni. In questo periodo collabora con i direttori stabili del Teatro – Riccardo Chailly, fino al 1993, e Daniele Gatti dal 1997 al 2002 – nella realizzazione degli spettacoli e dei concerti delle stagioni, delle produzioni discografiche e delle tournée. Nel gennaio 2003 viene chiamato alla direzione del Coro del Teatro La Fenice di Venezia . Dal dicembre 2004 al dicembre 2013 è direttore del coro del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, che ha guidato nel concerto conclusivo dell’Anno dell’Italia in Cina, a Pechino. Nel 2008 è stato invitato da Vladimir Jurowski a fondere i due famosi cori londinesi, Philharmonia Chorus e London Philharmonic Choir, per un totale di 240 cantori, per eseguire il Requiem di Verdi con la London Philharmonic Orchestra sotto la sua direzione. Nel 2011 partecipa alla quarta tournée del Maggio in Giappone, dove prepara il Coro del Maggio per Tosca e La forza del destino. In una stagione ricca di appuntamenti, nel maggio 2011 prepara il Coro per Ein deutsches Requiem opera 45 di Johannes Brahms, diretto da Zubin Mehta con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Nell’autunno 2011 inaugura a Torino la rassegna “Mito SettembreMusica”, con la Sinfonia dei Mille di Gustav Mahler, diretta da Gianandrea Noseda, che ripete a Rimini. Dal gennaio 2013 collabora con il National Centre for the performing arts di Pechino, per prepararne il Coro alle esecuzioni delle opere della tradizione musicale occidentale. Dal marzo 2013 è anche direttore del Coro del Teatro Massimo di Palermo. Ha collaborato con illustri direttori d’orchestra quali Abbado, Chailly, Chung, Gardiner, Gatti, Gavazzeni, Gergjev, Jurowski, Maazel, Marriner, Mehta, Muti, Ozawa, Pappano, Pretre, Sinopoli, Solti, Thielemann. Nel giugno 2017, con Piero Monti direttore, il Coro del Teatro Massimo di Palermo è stato protagonista di una brillante tournée in Giappone, con esibizioni in sei teatri e cinque città, fra cui Tokio e Osaka.
Il riconoscimento di Faentino Lontano gli è stato assegnato “per la brillante e riconosciuta carriera come direttore di importanti cori italiani e internazionali, la collaborazione con alcune tra le più prestigiose formazioni sinfoniche internazionali, lavorando a fianco dei più acclamati direttori d’orchestra nell’esecuzione del più importante repertorio corale sinfonico e operistico“.
Gian Domenico Sacchini, Faentino sotto la Torre 2018, è nato a Faenza il 16 luglio 1931. Frequenta I’Iti di Forlì e nel 1950 consegue il diploma di perito tecnico. Diventato dirigente di Italgas, dopo non poco peregrinare con la famiglia, verso la fine degli anni ’60 diventa direttore Italgas di Faenza, lo stesso ruolo ricoperto dal padre. Grazie alla 100 Km del Passatore Firenze – Faenza prende vigore il desiderio di camminare per incontrare persone con le quali condividere impegno e fatica, ma anche la gioia di raggiungere insieme un traguardo. Sono 25 le partecipazioni ufficiali alla Cento, senza contare quelle alle quali ha partecipato senza iscriversi, solo per la gioia di condividere il percorso con gli altri. Innumerevoli le attività di solidarietà rivolte a persone in difficoltà, nei confronti dei propria connazionali colpiti da terremoto (Friuli – 1976, Irpinia – 1980) poi nei confronti dei poveri delle Ande peruviane, attraverso l’Operazione Mato Grosso.
All’inizio degli anni ’80 conosce Federico, giovane affetto da una grave disabilità. Questo incontro, spiega lo stesso Giandomenico, “segna prima un momento e poi la mia futura esistenza, portando al cuore la certezza del sentirsi amati come dono ad una semplice e per me piacevole attenzione alla disabilità” e da trent’anni è sempre presente nella vita di Federico per assisterlo nei più diversi bisogni sia umani che materiali.
Nel giugno del 1989 parte “viandante” per il santuario di Lourdes, sempre con lo stesso spirito di servizio e di condivisione con il prossimo. Un impegno che porta Gian Domenico per due mesi in Perù in una missione dell’Operazione Mato Grosso.
Nel settembre 1995 parte pellegrino per Santiago di Compostela e Fatima, nel 2000 un nuovo pellegrinaggio che lo porta a raggiungere Betlemme a piedi in occasione del Santo Natale. Quest’ultima esperienza lo porta a pubblicare un vero e proprio diario di viaggio intitolato “Sulle orme di un sogno d’amore. Betlemme, meta di un cammino”, corredato da foto e firme di quanti lo hanno ospitato. Un altro pellegrinaggio lo porta al santuario di Czestochowa, con quattro tappe in altrettanti campi di sterminio nazisti per ricordare il buio di quella terribile storia.
L’ultimo viaggio, questa volta con una bici elettrica a tre ruote alimentata a pannelli fotovoltaici, vede Gian Domenico percorrere 2.350 km in Italia, per portare il suo messaggio di pace e di fratellanza.
Sacchini non ha fatto mancare il suo sostegno alla Caritas, alla parrocchia di S. Giuseppe e alle associazioni di volontariato “Pedalare per chi non può” e “Don Tonino Bello”. E’ socio fondatore dell’associazione “Maria Teresa”, che si occupa di sostenere famiglie con ragazzi disabili.
L’onorificenza di Faentino sotto la Torre gli è stata assegnata “per le molteplici e originali iniziative intraprese nel corso della vita, capaci di testimoniare ovunque – come un “moderno viandante” forte di spirito e con una perseveranza più unica che rara – i valori universali della pace, della fratellanza e della solidarietà concreta verso le persone sofferenti e meno fortunate a lui vicine o in Paesi lontani“.