Ricordarsi di loro per ringraziarli, ribadire il valore di un gesto di grande altruismo e far sì che sempre più persone, a partire dai giovani, ne seguano l’esempio.
Questo il senso della Giornata mondiale dei donatori di sangue, che si celebra lunedì 14 giugno. Con la Regione Emilia-Romagna pronta a lanciare – assieme ad Avis e Fidas – la campagna di comunicazione che, come avviene da alcuni anni, ha per protagonisti proprio i donatori.
Sono i loro volti infatti, accomunati dal messaggio “Donare è la nostra forza, sono i semplici gesti che creano legami. ContinuiAMO a donare il sangue, non ci fermiamo”, che campeggiano nel materiale (locandine, totem, sticker per i social media) che sarà esposto e distribuito su tutto il territorio, dagli ospedali alle Aziende sanitarie, dai punti Cup alle sedi di donazione, per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di questo gesto. Uomini e donne che con orgoglio ed entusiasmo hanno “messo la propria faccia” a servizio della campagna – da seguire anche sui social con l’hashtag #IoTiRaccontoChe –per far sì che sempre più persone vengano contagiate dalla volontà di donare.
“La Giornata mondiale dei donatori di sangue celebra giustamente tutti coloro che, a titolo volontario e gratuito, compiono questo gesto di civiltà e altruismo- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Li ringraziamo perché è per merito loro, delle associazioni attive da sempre in questo settore e grazie a un sistema regionale sangue solido e innovativo, che in Emilia-Romagna non solo siamo in grado di mantenere l’autosufficienza, ma anche di continuare a donare sangue ad altre regioni o Paesi che, soprattutto in caso di emergenze, devono essere aiutati. Lo abbiamo fatto anche nel 2020 e nel 2021, nonostante le difficoltà legate alla pandemia. E ci conforta- chiude Donini- sapere che neppure lo scorso anno si sono registrate situazioni di carenza, segno che la rete ha tenuto bene, e i nostri donatori sono addirittura aumentati”.
I dati 2020 e gennaio/maggio 2021 in Emilia-Romagna
Nel 2020, a causa della pandemia da SARS CoV2, sono lievemente diminuite (-2,4%) le unità di sangue intero donate in Emilia-Romagna: 208.000 contro 213.186 del 2019. Tale diminuzione della raccolta è stata programmata e concordata con le Associazioni e Federazioni di donatori a fronte di un medesimo calo nel consumo delle unità, dovuto alla riduzione dell’attività clinica e alla sospensione delle attività chirurgiche. Sono infatti diminuite del 3% le unità trasfuse (191.904 nel 2020 contro 197.157 del 2019).
Il bilancio raccolte/trasfuse, pertanto, è risultato positivo e non si sono create situazioni di carenza. Aumentate invece le unità raccolte in aferesi, passate da 63.741 a 72.249, con un aumento del 13,3%, risultato tra i migliori a livello nazionale.
E grazie ai donatori – arrivati nel 2020 a toccare quota 139.697, in crescita rispetto allo scorso anno dell’1,1% e con un’età media di 43 anni -, ai volontari delle associazioni e a un sistema regionale sangue solido e innovativo, anno dopo anno la regione è in grado di mantenere l’autosufficienza: ciò significa che nessun intervento né alcun tipo di attività sanitaria in cui fosse necessaria una trasfusione è stato rimandato. Non solo; nonostante il periodo emergenziale l’Emilia-Romagna è riuscita a contribuire all’autosufficienza nazionale, cedendo alle regioni deficitarie 10.195 unità di sangue, a supporto in particolare dei pazienti talassemici. E in luglio 2020 il sistema regionale ha donato all’ospedale di Kabul 2.730 flaconi di Fattore VIII antiemofilico.
Nei primi 5 mesi del 2021 si osserva un aumento, rispetto allo stesso periodo del 2020, sia delle unità di sangue intero raccolte (+12,1%, ossia 91.920 contro 82.032), sia delle unità raccolte in aferesi(+11,4%, e dunque 31.905 contro 28.633 del 2020), confermando la stabilità e l’efficienza del sistema sangue regionale, l’importanza della collaborazione tra istituzioni e volontariato del sangue e il valore della solidarietà che da sempre caratterizza l’Emilia-Romagna. Sono state inoltre inviate alle Regioni carenti 4.802 unità di sangue.
Come si diventa donatore
Per candidarsi alla donazione di sangue bisogna aver compiuto 18 anni, pesare non meno di 50 chilogrammi, godere di buona salute e condurre uno stile di vita sano. Dopodiché ci si può recare, dopo aver consumato una leggera colazione, nei centri di raccolta o nei punti di raccolta sangue della propria città. Un medico accoglierà l’aspirante donatore/donatrice per un colloquio, una visita e un prelievo del sangue necessario per eseguire gli esami di laboratorio prescritti, in modo da accertare l’idoneità. Per informazioni sulla donazione e sul centro o punto di raccolta della propria città è possibile telefonare al numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (attivo tutti i giorni feriali dalle ore 8.30 alle ore 18 e il sabato dalle ore 8.30 alle ore 13); inviare una e-mail all’indirizzo donaresangue@donaresangue.it, oppure contattare le associazioni Avis e Fidas (emiliaromagna@avis.it – presidenza@fidas-emiliaromagna.it).