Abbiamo, come tutti, raccolto fango, acqua e forze cercando di aiutare chi nelle nostre strade aveva perso tanto. Abbiamo anche organizzato una cena itinerante a settembre, che ci ha confermato quanto sia amato questo evento.
Nel 2024 vogliamo accendere l’attenzione sulle nostre colline, sfregiate da alluvione, frane e terremoto, e stiamo lavorando ad una edizione ancora più itinerante della nostra cena, spostando l’evento dalle strade del Distretto A ai vicoli del borgo di Modigliana.
L’idea nasce dall’incontro con il gruppo dei volontari del progetto “Sentieri Agrourbani” che, come noi, crede ci sia ovunque “il bello e buono ancora da scoprire, raccontare e camminare”.
Il lavoro di promozione avviato dai Sentieri Agrourbani, basato sul far conoscere il territorio di Modigliana tramite il movimento lento, ha subito un forte arresto nel post-alluvione, dopo il crollo di gran parte della rete sentieristica tramite la quale era possibile muoversi per le vallate circostanti.
Al motto di “ripartiamo dal centro”, dopo un momento di grande sconforto, il gruppo di lavoro si è rimesso in moto, da un lato ricostruendo la rete dei sentieri, dall’altro immaginando nuovi modi che connettano l’”urbano” con l’”agro”.
E con entusiasmo reciproco ci accingiamo a collaborare per dare a tutti la possibilità di esplorare i vicoli più storici, connettendosi ai prodotti del territorio e alle sue storie, sempre ispirati da un tema, che stiamo mettendo a punto.
In questo momento stiamo mappando gli spazi di Modigliana adeguati e interessati al progetto, e stiamo iniziando a selezionare ristoranti, cantine e produttori.
Il primo, speriamo di una lunga lista, partner è Habitat, il collettivo di creativi insediato da tre anni a Tredozio, che curerà il programma di eventi e laboratori diffusi dell’evento.
Tutti i dettagli dell’evento, che si terrà il 14 giugno 2024, verranno comunicati nei prossimamente.
Con il Patrocinio del Comune di Modigliana.
In collaborazione con:
– I volontari del progetto Sentieri Agrourbani
– Habitat – insediamento cult(r)urale e laboratorio collettivo (Tredozio)”